Misterbianco, sul depuratore indaghi una commissione consiliare

Depuratore - Misterbianco“Sul depuratore di Misterbianco indaghi una commissione consiliare”. È quanto chiede un gruppo di 13 consiglieri comunali che ha già presentato richiesta alla residenza del consiglio comunale misterbianchese.

Comincia a estendersi a macchia d’olio l’interesse per la vicenda dell’impianto di contrada Cubba. Un paio di settimane fa, la denuncia del consigliere comunale Giovanni Giaccone: il depuratore è fermo ma le utenze davanti alle quali passano le fognature devono pagare lo stesso la tassa di depurazione.

Giaccone ha fatto pure un’interrogazione in consiglio comunale, nel tentativo di farsi rispondere dal sindaco Di Guardo in persona, ma con scarsi risultati: il primo cittadino ha abbandonato l’aula prima. Ora la sua personale crociata viene sposata anche dai consiglieri comunali di opposizione: in 13 hanno richiesto alla presidenza del consiglio comunale di istituire una commissione d’indagine.

Esagerazione? Per Serafino Caruso (PdL), Marco Corsaro (Udc) e il vice presidente Matteo Marchese (Misto) no. “Si tratta – dicono illustrando alla stampa l’iniziativa – di approfondire una questione complessa che va dalla progettazione alla realizzazione e al funzionamento dell’impianto. E, soprattutto, che si tratta del primo modulo di un impianto che deve essere consortile e che quindi coinvolge anche altri Comuni dell’hinterland e un piano di finanziamenti che a tale condizione fa riferimento”.

In attesa che si faccia chiarezza, i consiglieri chiedono che sia ripristinata la sentenza della Corte costituzionale numero 335 del 2008. Tale sentenza dichiarava illegittima la tariffa riferita alla depurazione a fronte di un servizio non corrisposto. “E siccome il depuratore non funziona – spiegano i consiglieri – il corrispettivo della tariffa non viene fornito. Dunque, essa è ancora nell’illegittimità. Sospenderla significherebbe anche sgravare le famiglie di ulteriori imposizioni in un periodo già difficile a causa della crisi”.

Per Giaccone, arrivare a un simile risultato sarebbe già soddisfacente. “Basterebbe anche per non farmi chiedere la commissione d’inchiesta” commenta. “Ho chiesto all’amministrazione fin dall’inizio della vicenda – sottolinea – che la tariffa sia sospesa, sia rimborsato quanto finora versato e costituita una commissione di studio per vedere come favorire l’allaccio alla rete fognante delle utenze. Così si metterebbe il depuratore in condizioni di funzionare davvero e ai cittadini di usufruire effettivamente del servizio”.

catania.blogsicilia.it
24/06/2014

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