Mi candido al consiglio comunale con umiltà ed impegno

Melo Melia Sarà certamente perché si raggiunge una certa maturità, soprattutto in età, ma è il desiderio di dare sempre maggior impegno per i luoghi dove si nasce e dove si vive, che fa certamente scaturire nuovi propositi ed impegno per la vita sociale. Chi mi conosce sa quanto io sia stato lontano dagli organismi partitici, ma quanto sono stato vicino alla politica nel senso vero del termine. Non possiamo e non dobbiamo mai nascondere la nostra origine e fede politica, perché ci nutriamo di quella cultura e con essa ci esprimiamo in tutto ciò che facciamo. Non sono un oratore, per cui non saprei fare lunghi discorsi, ma vorrei esprimermi con fatti, con idee e con ciò che possiede la mia personale esperienza e creatività.

Parto dal presupposto che la politica va svolta con senso civico, con altruismo e con spirito critico. Per questo ho deciso di candidarmi nella lista organizzata dall’On. Di Guardo, perché non possiamo sempre attendere o delegare che qualcuno salga sul trono e risolva i problemi dei propri concittadini o che il nostro “capo” faccia scelte “anche” per Noi. Occorre il confronto, la collaborazione e il gruppo intorno.

Il nostro paese vive gli stessi problemi dell’Italia tutta, la crisi economica, la mancanza dei valori morali e la trasformazione dell’economia .

Misterbianco è assetata di iniziative culturali, di incontri pubblici, di arte vera, di fiere, di mostre importanti che darebbero ad un paese come il nostro visibilità e linfa vitale, non solo per l’economia, ma soprattutto per scambi di vedute, di opinioni e di interesse civile.

Non possediamo ne il mare ne la montagna e per questo la scommessa verso il turismo è difficile. Ma se questa scommessa viene supportata da iniziative “forti”, valide e nuove, questa Misterbianco può riavere uno spazio concreto nell’economia siciliana.

Non voglio recriminare niente a nessuno e nemmeno criticare, senza costruire, chi ha amministrato o chi amministra ancora, ma occorre creare tavoli comuni per rilanciare l’economia e la cultura di questo paese.

C’è voglia di migliorare e ognuno deve supportare i propri ruoli; non bastano le sagre paesane o i mercatini natalizi, se questi vengono fatti solo per poche persone, non bastano le iniziative delle associazioni locali, se non sono state pensate e organizzate con criteri adeguati, quando queste iniziative servono al solo scopo di creare passerelle politiche e il contenuto è scarno di progettualità. Misterbianco vuole di più, i giovani vogliono altro e vogliono dare altro. Questo paese ha una grande produzione artistico musicale, di teatro e di sport che pochi conosciamo, ma nessuno si accorge di questo perché spesso la politica monopolizza le scelte. Pensare al futuro e programmare per il domani vuol dire affacciarci alla cultura delle grandi città, capire e osservare quali e quante iniziative si possono programmare per crearne altre che diano l’indotto economico per una comunità. Mai un evento fine a se stesso, quando nemmeno il vicino delle ”frazioni” verrà a visitarlo. Vuol dire che la comunità non si riconosce nell’evento o nel percorso culturale della comunità stessa. L’economia non è fatta di risparmi, ma di soldi che creano ricchezza, anche se poca, basta solo che veicolino. I centri commerciali non sono l’impoverimento di un paese, ma possono (debbono) essere lo stimolo per gli imprenditori in genere a confrontarsi, a migliorarsi, ad imitare ed attaccare (commercialmente) quella tipologia di mercato. Con i principi dell’accoglienza e di tutte quelle strategie di mercato che il negozio di paese può offrire a dispetto dei centri commerciali.

Vorrei poter dire ancora tanto, spero solo di poterlo fare con i fatti e con l’impegno personale e di una buona “equipe”.
Grazie per aver ospitato queste mie poche righe.
Con stima.

Melo Melia

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