Lettera aperta all'amico Enzo Messina e a quanti possa interessare l'argomento

Buona PoliticaMi fa piacere trovare la tua condivisione al mio post pubblicato sul blog di Misterbianco.COM, (misterbianco.com/politica-vocazione-non-di-mestiereovvero-la-semplicit%C3%A0-difficile-farsi) se non altro perchè da collocazioni politiche diverse (tu di destra - io comunista) non ci siamo stancati di confrontare le nostre ragioni sulle questioni emergenti.

Confesso che, al di là delle numerose letture di visitatori del sito, avrei preferito che questi fossero stimolati ad espandere il loro pensiero e ad assumersi un ruolo attivo di coinvolgimento (credo di interpretare sia questa anche la tua opinione) per aprire una breccia nel muro dell’indifferenza e della pigrizia intellettuale della politica, alla quale le intelligenze misterbianchesi pare non vogliano appassionarsi preferendo nel web argomenti più “prudenti”.

Potrebbe essere non condivisibile quello che scrivo, e certamente per taluni lo sarà, però con le mie stesure non intendo affatto stravolgere i risultati, perchè so che i disegni sono già ben confezionati. Ciononostante, piuttosto che essere complice dell’ipocrisia del potere o del “silenzio dorato” di chi dovrebbe degnamente rappresentarci, mi consola essere partigiano di una idea e stare con gli indignati per la mia consapevolezza di sentirmi uno dei tantissimi di loro.

Sicuramente contano poco le mie esposizioni postate sul web, ma almeno mi sforzo nel fare il mio dovere di interpretare e di esternare sul mio sito personale o su quello di MisterbiancoCom le ansie e le tensioni sociali senza alcuna velleità di protagonismo e sicuramente senza recondite pretese, anzi ti confesso che questo mio rifugio ideologico è l’unica cosa che per me veramente conta. Non sarà produttivo di beni materiali, però mi restituisce tanta ricchezza da darmi la presunzione di sentirmi gigante dinanzi alle miserie umane.

Tornando al tuo commento (il solo pervenutomi su quasi 700 letture), mi pare ritrovare sminuita la tua simpatia per i “grillini”. Evidentemente l’aver cominciato a respirare l’aria della casta non ha fatto bene a loro, che sembrano diventare una riedizione del moderno populismo indifferente verso le grandi motivazioni politiche e sociali. A Misterbianco, infatti, accomunati al digiuno politico dei consiglieri comunali, che cosa emerge dal Movimento dei grillini se non il caldeggiare banalità, spesso contraddittorie, sino alla mozione di pseudoadozioni di cani randagi con l’incentivo di un beffardo sgravio per l’adottante e col vantaggio di risparmio per l’Amministrazione del Comune (misterbianco.com/non-si-baratta-un-cane-con-lesenzione-della-tares). Questa stessa Amministrazione che, tra lo scagionarsi dietro la crisi, poi distribuisce emolumenti immeritati ai suoi mestieranti, fa sprechi, paga voli e soggiorni ai soliti MAGNIFICI SETTE consiglieri, inviati ora in turismo missionario alla XXX Assemblea ANCI di Firenze a rappresentarci chissà con quali “intelligenti proposte” al grido “il Paese siamo noi”.

La politica, purtroppo, è diventata solo folklore, satira, populismo e tornacontismo, non più scienza formativa ma strumento di deformazione di massa allorquando non si affrontano più i grandi temi ideali di trasformazione della società impazzita dal disagio consumistico di una vastissima parte di popolo e dai facili arricchimenti di un’altra parte, mentre i termini della lotta svaniscono nelle confusioni sociali dell’intrattenimento distraente per istupidire e carpire consensi all’alienazione ed alla fragilità culturale, propinando l’ideologia dell’entusiastica incoscienza. Di conseguenza si esalta il supercretinismo abilmente camuffato nella facciata, soprattutto quando si applaude ai ribaldi in un Paese dove non basta l’etica pubblica per stabilire l’ineleggibilità di un pregiudicato e si deve invece invocare necessariamente una legge per imporla.

E’ la risultante della crisi di un sistema demenziale, fabbricato dalla mistificazione prodotta dal potere economico. Ma il male sta anche nel falso bipolarismo di un Parlamento, dove vige l’oligarchia di due coalizioni differenziate soltanto nella denominazione ma indistinguibili nei fatti, le cui le scelte politiche hanno partorito una nuova legge-truffa elettorale con liste bloccate senza poter esprimere preferenze.

Tale sistema elettorale ha determinato una involuzione della nostra democrazia, per cui nemmeno il voto plebiscitario è più fondamento di verità, in quanto l’indifferenza del popolo italiano ha dovuto scelleratamente consegnare il Paese a mafiosi, ad evasori e ad accaparratori di ambigue ricchezze. Sono errori che si pagano e che significano non aver compreso che la storia non la fanno soltanto gli altri ma la facciamo tutti insieme, altrimenti non sapremo giammai la storia che vogliamo fare.

Te li ho volute generalizzare queste mie riflessioni, mio caro amico, perchè scorgo una società che, piuttosto di evolversi in una reale emancipazione, è diventata invece incolta, impigrita e profondamente corrotta. E’ devastante, infatti, la nostra situazione di oggi per la carenza di una classe dirigente inadeguata e non all’altezza di occupare posti istituzionali nel governo e nei ministeri, ma anche negli enti locali, banche, consorzi, industrie, ospedali...e tutto questo sempre sotto gli occhi di un elettorato distratto.

Da queste riflessioni devono partire le nuove generazioni per ricavarne risposte concrete e restituire al Paese quella verità ineludibile che il cambiamento non verrà certamente dall’esiguo spessore culturale di questi politicanti dell’Italia dei furbetti, ma sarà il profilarsi di una nuova sindrome di contestazione globale caratterizzata dall’azione collettiva che saprà forse RIPRENDERE LA POLITICA PER PORTARLA A RIPARLARE DELL’ESSENZA SOCIALE: il solo atto rivoluzionario per ribaltare il sistema e pensare ad un nuovo mondo possibile.

Molte sono, dunque, le buone ragioni per cominciare a preoccuparci, carissimo amico Enzo, ed è assai sconsolante che, nella latitanza delle responsabilità politiche, ancora gli incauti elettori affidino ai “comici” la soluzione dei problemi della società. Ma il peggio è ancora possibile. Un abbraccio fraterno.

Enzo Arena

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