Le nostre Terme romane

Terme RomaneConfesso che dopo aver visitato, tante volte, le nostre Terme romane “misterbianchesi”, i vetusti ruderi che fanno bella mostra, all’interno del nostro centro abitato, in uno scenario quasi agreste, in una piazza della nostra città, ho voluto saperne di più dell’utilizzo di quest’importante “servizio pubblico”, molto diffuso al tempo dei romani… Ho preso tante informazioni e “confidenze”, ho raccolto tante “storielle”, alcune anche osé, ma tutte vere e documentate. E mi piace confidarle ai miei cari amici misterbianchesi...

Lo scrittore Seneca, afferma che i Romani, nei tempi antichi, erano soliti “lavarsi tutti i giorni le braccia e le gambe per la necessaria pulizia dopo il lavoro, e ogni nove giorni facevano un bagno completo”. Quando vennero a contatto con l’evoluta civiltà greca, presero l’abitudine di fare frequenti bagni caldi; nelle case dei ricchi si incominciò ad adibire uno o più locali a stanza da bagno, e via via che l’esigenza di una maggiore igiene personale si diffondeva in tutti gli strati sociali, si costruirono dei veri stabilimenti balneari pubblici. All’inizio dell’età imperiale troviamo vari tipi di stabilimento pubblici: case con parecchie stanze da bagno, riservate ad una clientela ristretta e selezionata; edifici costruiti e gestiti da privati, nei quali si entra a pagamento; e, infine, le terme: bagni pubblici di proprietà dello Stato che li dà in gestione ad un impresario, il quale, per l’ingresso, riscuote una modestissima tassa...

Le Terme di Misterbianco, a quanto ci è dato di sapere, erano una struttura, all’interno di una sontuosa villa romana, che fungeva da balneum, per uso privato, agli ospiti “graditi” del potente padrone di casa, e che sfruttava le limpide acque del vicino acquedotto che provenivano dalle lontane terre di S. Maria di Licodia...

E allora, in punta di piedi, entro nelle splendide stanze delle terme romane… e lo scenario che si apre ai miei occhi... è strabiliante! Pareti decorate di marmo, colonne di granito e di porfido, soffitti a cassonetti, pavimenti scintillanti di mosaici, e poi tutta una serie di scale, le une destinate ai bagni, le altre agli esercizi fisici, alla lettura, alla audizione musicale. E poi ancora giardini, campi all’aperto, porticati ombrosi, statue e opere d’arte di ogni genere.

Così apparivano, agli occhi dei contemporanei, le terme nell’antica Roma, uno scenario incantevole e unico d’arte, di bellezza e di... salute. E in questa cornice, ho incontrato una folla variopinta che rappresenta tutti i ceti sociali. Vi sono senatori, cavalieri e gran signori, circondati da uno stuolo di schiavi; vi sono operai, artigiani, bottegai che, avendo terminato la loro giornata lavorativa, possono svagarsi e ritemprare le loro forze; vi sono anche sfaccendati e oziosi, gente che vive di espedienti e di assistenza pubblica e che, non avendo null’altro da fare, si attarda a bighellonare fino all’ora di chiusura...

Poi ci si immerge nelle... “calde e limpide acque” delle terme. Ci sono molti modi fare il bagno, ma il principio fondamentale è sempre lo stesso: bisogna, anzitutto, riscaldare bene il corpo, affinché i pori si aprano e il calore si diffonde in modo uniforme sotto l’epidermide; ecco perché tutti, prima del bagno, si dedicano agli esercizi fisici di vario genere.
Nella grande palestra c’è chi si esercita a sollevare i manubri e chi praticava la lotta; nelle sale destinate alla ginnastica o nei campi all’aperto si gioca a palla; bambini, donne, giovanotti, adulti, tutti praticano, con grande entusiasmo, giochi individuali e collettivi con palle di vario tipo. C’è chi si diverte a far rimbalzare la palla contro un muro, chi tempesta di pugni un grosso pallone pieno di terra e farina, chi si getta a capofitto in un groviglio di contendenti, tra nuvoloni di polvere, per cercare di afferrare un piccolo pallone riempito di sabbia. Nei viali spaziosi dei giardini, donne e ragazzi corrono dietro ad un cerchio di metallo che guidano con un bastoncello dalla punta ricurva; giovanotti e uomini maturi fanno gare di corsa o praticano esercizi di marcia, aumentando progressivamente la lunghezza del percorso. Dopo l’attività fisica, che ciascuno ha praticato nelle forme che più si addice alla sua indole e alla sua possibilità, che per qualcuno si limita ad un semplice massaggio, praticato da mani esperte, o ad una sana nuotata in piscina, si procede, infine, al tanto sognato e sospirato bagno,... laggiù, nelle terme romane...
Ma questa è un’altra storia...

Angelo Battiato

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