La strada dagli Ato alle Srr sempre più nebulosa In arrivo i commissari, i Comuni pensano al Tar

Simeto Ambiente Impugnati perché incostituzionali. Il commissario dello Stato, il prefetto Carmelo Aronica, scrive una nuova pagina nella sempre più ingarbugliata questione rifiuti che, in Sicilia, si appresta a cambiare con il passaggio da Ato ad Srr. Una trasformazione nel sistema che resta poco chiara nonostante il cambio di gestione che avverrà tra poco più di un mese.

Tra annunciati ricorsi al Tar da parte dei Comuni (dopo alcune realtà territoriali della zona acese, anche i sindaci dei Comuni di Simeto-Ambiente stanno valutando l'opportunità di opporsi al nuovo sistema), ora a scrivere una nuova pagina è il prefetto Aronica che ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli e singoli commi della legge 900 "norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti", approvata dall'Ars nella seduta dello scorso 30 luglio. In particolare, ad essere bloccati, sono: l'articolo 1, comma 6 lett. b) punti 2 e 3, lett. d) e lett. c) per violazione degli articoli 3, 51, 81, 4° comma e 97 della Costituzione; ed ancora l'articolo 3 per violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione; e l'articolo 4, per violazione degli articoli 81, 4° comma e 97 della Costituzione. Diverse le argomentazioni affrontate dal Commissario dello Stato nel corso del suo esame, inviato alla Corte Costituzionale. In testa la questione finanziaria relativa alla copertura dei debiti contratti dagli Ato che non è chiara.

Sempre il commissario Aronica affronta, poi, la questione relativa al personale facendo emergere un'incongruenza tra quanto prevede la legge 9 del 2010, la quale impedisce alla Srr qualsiasi assunzione oltre all'instaurazione di qualsiasi rapporto di consulenza o incarico esterno se la pianta organica non è stata approvata dall'assessore regionale all'energia, e le sue modifiche approvate dall'Ars lo scorso 30 luglio, che danno, invece, facoltà alle Srr di assumere senza bisogno di attendere l'approvazione della pianta organica, oltre al fatto che si assumono dipendenti a carico di un soggetto pubblico «senza il previo espletamento - evidenzia il Commissario Aronica - di alcuna procedura selettiva».

Contestate, inoltre, (articolo 3) le trasformazioni da Ato in Srr; e l'articolo 4, forse il più importante, con il quale l'Ars autorizzava «l'Irfis, società a partecipazione regionale - scrive il Prefetto Aronica - a rilasciare garanzie fideiussorie senza specificazione alcuna sulla natura ed i limiti delle stesse, non solo riguardo ai debiti dei consorzi e delle società d'ambito sinora accertati ma anche su quello che matureranno sino al 31 dicembre».

Intanto la Regione ha individuato i commissari che saranno mandati nei Comuni che hanno deliberato espressamente di non aderire alle Srr, nonostante l'obbligo previsto da direttive comunitarie e normativa nazionale e regionale. Nei prossimi giorni si procederà al commissariamento degli altri Comuni siciliani inadempienti.

E sull'argomento interviene il deputato regionale Marco Falcone: «Se fossero stati accolti i nostri emendamenti, molto probabilmente, avremmo avuto il disco verde del commissario dello Stato. Adesso questo governo uscente lascia sul tappeto irrisolto il problema rifiuti, inattuata la differenziata e una montagna di debiti, sulle spalle dei Comuni, pari a un miliardo di euro».

Comuni, ottenuta proroga per approvare lo statuto
Assemblea dei soci dei Comuni di Simeto-Ambiente, a Catania, dove i sindaci hanno dibattuto della possibilità di presentare ricorso al Tar per i possibili danni erariali agli enti che l'entrata in vigore delle Srr e la conseguente liquidazione dell'Ato al 31 dicembre potrebbe comportare. La scelta non è ancora definitiva, i sindaci valuteranno i diversi atti da compiere anche alla luce della presa di posizione del Commissario dello Stato. Intanto i consigli comunali hanno ottenuto una proroga per l'approvazione dello statuto delle Srr pena l'invio di un commissario ad Acta da parte della Regione.

La Sicilia
09/08/2012

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