"La mia vita in un diario": Il musical che arriva nel cuore della gente!

"La mia vita in un diario": Il musical che arriva nel cuore della gente!Ai giorni d'oggi la nuova generazione stupisce sempre più negativamente, fino al punto di far apparire lo scandalo come normalità: infatti, siamo ormai abituati a sentire quotidianamente al telegiornale notizie che dimostrano l'esponenziale declino della società.

In un clima di quasi totale indifferenza rispetto a ciò che accade attorno a noi, i giovani della parrocchia "Sant'Angela Merici" di Misterbianco (CT), il 2 gennaio c.a. presso il Palatenda, hanno voluto indicare ai loro compaesani, attraverso battute, balli e canti che nel complesso hanno dato vita alla realizzazione di un Musical, una via d'uscita ai problemi odierni, di carattere civile, sociale e politico. "La mia vita in un diario" vede come protagonista Orazio, un ragazzo che dopo aver trascorso i "migliori anni" della sua vita, appena dopo il matrimonio, decide di raccontare nel suo diario tutte le vicende che durante la gioventù lo hanno aiutato a crescere. L'abbandono del padre troppo accecato dalla politica a tal punto da trascurare l'affetto della famiglia, il vizio della droga, la derisione da parte dei compagni di classe, la scoperta della madre che fa la prostituta per poter sfamare i figli, la morte del migliore amico che cerca in tutti i modi di allontanarlo dalle scelte sbagliate, la conseguente esperienza del carcere...

In un labirinto di disgrazie, Orazio improvvisamente riceve l'aiuto del suo professore di storia e della ragazza di cui era innamorato, che lo fa entrare a contatto con la "Chiesa", verso la quale il ragazzo aveva sempre provato una totale repulsione. Finalmente il protagonista capirà che in fondo dopo una caduta c'è sempre una risalita: che dopo aver toccato il fondo, inevitabilmente si percepisce "La forza della Vita". Anche noi, come il migliore amico, il professore, e la fidanzata possiamo essere, se vogliamo, operatori di bene. Farlo, renderà felici gli altri e noi stessi. Riscoprire la speranza di certo non risolverà i problemi accennati prima, ma donerà a noi e a chi ci sta accanto, quantomeno la serenità e il coraggio di affrontarli. Bisogna ricordare che questo grande lavoro si è svolto all'interno della parrocchia, grazie anche al sostegno del parroco Salvatore Reina: una parrocchia in cui i giovani, che ne sono parte integrante, sono riusciti a concretizzare ciò che la religione predica "Amore, Unione, Speranza" dimostrando anche ai loro coetanei che il divertimento non si trova solo nei luoghi frequentati di solito, come le discoteche, ma lo si può scoprire anche in una parrocchia.

Al di là del fatto che i partecipanti si siano rivelati veri talenti secondo il parere di molti, a questi ragazzi non importava mostrare il loro talento, bensì, oltre che far tesoro di un'esperienza bella come questa, far arrivare nel cuore di ciascuno il messaggio esposto innanzi, puntando soprattutto sul senso di "Unione" che li contraddistingue. Sembra che il loro obbiettivo sia stato raggiunto con successo, dato il numero di circa 350 spettatori e i commenti positivi dei presenti: "Bravissimi, coltivate questa passione e difendete la vostra Unione", "Ci avete regalato il meglio di voi stessi e ci avete donato divertimento, emozioni, sorrisi ma soprattutto un momento di riflessione su ciò che è la realtà in cui viviamo.

Complimenti a tutti!", "Con il vostro impegno avete realizzato un bel musical, avete messo in piedi una storia di vita quotidiana; belle le voci e lo spirito di recitazione, questo è il risultato di quanto è bella la collaborazione degli uni con gli altri" , "Siete stati bravissimi! Una storia commovente, ma piena di speranza", "Avete superato voi stessi", "Non ti nascondo che mi sono commossa, anche perchè tocca il problema dei giovani... Lo scrittore è stato grande, ha saputo toccare il cuore, bellissima idea! Ci vuole un lavoro di squadra", "Complimenti per lo spettacolo, è stato davvero emozionante! A me ha fatto piacere vederli lì sopra e vedere l'amore che c'era nel fare ogni cosa..", "Avete dimostrato che essere giovani non vuol dire non saper fare le cose. Bravi davvero!!!

"Nonostante fossero tutti dei dilettanti, hanno dunque stupito il pubblico di Misterbianco. E forse, in una società come questa in cui ormai veniamo schiacciati dal male considerato normalità, c'è bisogno proprio di stupore; di VERO stupore! Concludo riportando l'aforisma con cui si è concluso lo spettacolo, e che ha colpito la gente fino a spopolare sui social network: "Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto." foto

Gabriella Ardita

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