A Misterbianco (come nella vicina Motta S. Anastasia) il Pd è in piena bufera. Impegnati da anni con i Comitati "No discarica", quei dirigenti e militanti che di tali battaglie hanno fatto un impegno forte e deciso si dicono indignati e amareggiati per la massiccia "transumanza" in atto, con l'ingresso nel partito di forze ed esponenti politici che finora avevano contrastato il Pd, soprattutto di persone che vengono ritenute vicine ai gestori delle discariche stesse.
Ecco, quindi, che dalle stesse porte aperte dal Pd ai nuovi ingressi "di peso", escono parecchi di quelli che erano in prima fila; ciò a parte i "civatiani" avviati forse verso un nuovo "cartello associativo" della sinistra. Nella terra delle discariche, i responsabili di primo piano e molti iscritti del Pd non si riconoscono più in un partito che appare loro impegnato nella "capitalizzazione di voti" a qualsiasi costo.
Ai preannunciati "matrimoni" regionali clamorosi fanno quindi seguito "divorzi" e dimissioni locali eclatanti con una massiccia "diaspora" già in atto. Preannunciati fin da sabato scorso sui "social", ora gli abbandoni diventano ufficiali. Il segretario del circolo comunale di Misterbianco Natale Falà, il candidato sindaco del 2012 Massimo La Piana, il candidato alle ultime regionali Igor Nastasi e altri noti militanti hanno comunicato con «sdegno e amarezza» che il Pd non può più essere la loro "casa" e che, restituite le tessere, continueranno in diverso modo il proprio impegno a sinistra.
Altri avevano lasciato il partito già prima ed esprimono loro esplicita solidarietà. Anche il sindaco Nino Di Guardo ha ribadito che alcuni ingressi nel Pd (riferendosi ai deputati Sudano e Sammartino) «non sono una bella notizia» e che egli «non tollererà che il suo partito diventi a favore della discarica». A Misterbianco il Pd esprime oggi un solo consigliere comunale. Ed ora resta da vedere il "volto" che sta per assumere.
La Sicilia
27/02/2015