Gli elementi primordiali nella pittura di Carmen Arena: una mostra a Taormina

Carmen Arena - MisterbiancoEmpedocle, il grandissimo filosofo e scienziato siciliano, afferma in uno dei suoi frammenti: "Orsù, per prima cosa ti parlerò dei principi del sole e dell'etere da cui vennero in luce tutte le cose che ora vediamo, la terra e il mare impetuoso, e l'umida aria, Titano ed etere che tutto abbraccia nel cerchio". Con questo pensiero, dappoiché è in forma circolare che si presentò racchiusa, abbiamo visitato la personale di opere pittoriche di Carmen Arena, artista misterbianchese a tutto tondo ma di respiro internazionale, ospitata nella ex chiesa del Carmine incastonata nello scenario fantasmagorico di Taormina, la perla del Mediterraneo (16-23 luglio c.a.).

Sulle molteplici attività di Carmen Arena, artista senza se e senza ma, instancabile organizzatrice di eventi culturali impegnati e partecipatissimi (dal premio Essenza Donna alle Chimere e Aquile d'Argento, con grande concorso di personalità mondiali), restauratrice di chiese (imponente il lavoro in quella dei Minoritelli di Catania e la pulitura recente dell'altare di S.Nicola la Rena) nonché Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon della delegazione di Catania, non è qui il luogo di intrattenersi, basterà al curioso scorrere le pagine che il web le dedica, dopo anni di attività ininterrotta: ci si soffermerà sulla sua opera di "pittrice tattile", come potremmo appellarla, empedoclèa nello spirito e nel messaggio. Nel filosofo di Akragas i quattro elementi si muovono e creano l'Universo per forza di Amore, nelle tele di Carmen viene suggerito, in tale esposizione taorminese che riscosse un vasto successo di pubblico, la triade aria-fuoco-acqua, laddove la Terra è da lei stessa rappresentata, al centro dello scenario. Carmen non dimentica mai la insularità di origine e il vulcano che diede forma al Tutto: l'Etna è presente infatti, sullo sfondo o direttamente.

Il contrasto fortissimo e a volte impressionante dei colori, che si stagliano sulle tele, olii che documentano una forte e densa personalità, combattiva e irruente, testimoniano delle vene sgorganti di energìa che inondano lo spettatore, fino a renderlo partecipe del dramma cosmico che si vuole suggerire, attraverso gli elementi che parlano all'occhio, in una circolarità antioraria la quale è, invero, l'autentico percorso del sole: così il carro di Iperione infatti va al galoppo verso il tramonto, sorge come il sacro scarabeo della trasmutazione al mattino e rientra nelle effimere tenebre. V'ha un quadro che è a nostro avviso ambivalente, la luce che fuga le tenebre o anche le tenebre che resistono al trionfo incessante della luce giallo-oro, nel ricordo del parto sacro dell'alba: può questo sintetizzarsi in musica? Forse, ci provarono due menti illuminate, Francesco Paolo Tosti musicando, Gabriele D'Annunzio in versi, con la romanza "l'alba separa dalla luce l'ombra". Leggendo il percorso in ambito cristiano, dato che la volta di un già tempio del Messìa ospita la personale, dalle albe del Battista al Monte delle purificazioni l'Alfa e l'Omega del Sòter tracciano la via mistica di colui che è immerso nella redenzione dell'acqua, novello battesimo del risorto.

Nel messaggio dei quadri perfettamente opera del palmo della mano di Carmen Arena, sussiste una valenza del tutto cosmica, che può anche andare oltre la stessa volontà dell'autrice: allorquando si innescano forze talmente possenti, e gli elementi lo sono, il viaggio iniziatico è grave ma purificante. Non si sa se potrà concludersi con il disvelamento dell'arcana arcanorum ma, in un percorso tradizionale noto a chi, in Occidente come in Oriente, vede nella mutazione e nel perfezionamento i confini di ciò che non è perchè essi sono illìmiti, si può tentare: "satis est potuisse videri" avrebbe detto Virgilio in una celebre ecloga, vi basti pensare di aver potuto effettuare il viaggio misterioso.

In questi mondi arcani e fantastici, trasporta l'opera pittorica di Carmen Arena, con i messaggi degli elementi primordiali. L'artista, pittore poeta scrittore, è un tedoforo della Luce: egli come il mèsso, l'angelo divino, annuncia: poscia per chi sa comprendere, il messaggio verrà. Per concludere, sempre con un frammento di Empedocle, "in questo modo, per volontà della sorte, tutte le cose hanno avuto ragione".

F. Gio
baronedisealand.blogspot.it
22/07/2016

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