Ed ora tocca a voi... Si può ricominciare

PD ArancioneQuanto accaduto all’Assemblea del PD di Misterbianco, domenica 20 ottobre, lede il generoso impegno della dirigenza del Circolo che, obbligata a deliberare la sospensione delle operazioni di voto, ha evitato ai lavori il rischio d’inquinamento, dimostrando altresì la ferma volontà di inibire trame ed ingerenze ambigue.

Continuare la battaglia di dignità e di pulizia morale nei partiti è fondamentale in questo momento di decadenza dei valori, e giunge propizia la designazione unanime a segretario del circolo di uno di quei tanti giovani che durante la campagna elettorale amministrativa del Maggio 2012 vestivano la maglietta arancione. Simpatizzavo per loro, ed ora mi tornano in mente le loro discussioni improvvisate nei quartieri, nelle cui argomentazioni ritrovavo le ragioni della nostalgia e delle passioni di quegli anni sessanta appartenuti alla giovinezza della mia età quando tutto sembrava cambiare nella politica, nella letteratura, nel cinema, e persino nell’abbigliamento, nella musica e nel rapporto generazionale. Non intendo mitizzare la mia generazione ed i suoi fermenti, ma in essa c’era la resistenza a qualsiasi sopruso umano e ideologico, un nuovo percorso per un mondo possibile, che cresceva al di fuori delle aristocrazie culturali ed economiche e si sviluppava spontaneamente in processi contagiosi di massa, incentivati dall’ambizione di voler conoscere la verità.

In realtà NON E’ CAMBIATO NULLA, se oggi la nuova generazione lotta ancora per le stesse questioni.

Ed è da queste considerazioni che mi scaturisce l’auspicio di un ritorno all’unità di quei giovani della migliore gioventù misterbianchese per riprendere e sviluppare quel percorso “in arancione” intrapreso nella trascorsa campagna elettorale, perchè il solo rimedio efficace sarebbe la risalita etica, la ripresa del senso morale ed un impegno politico nuovo, volontario, per uscire dalla profonda depressione a cui è condannata la nuova generazione, sulla cui pelle furbetti e giocatori d’azzardo patteggiano ILLUSIVE ALLEANZE, CARRIERISMO POLITICO ED AFFARISMO DI SCAMBIO.

Molti di loro sono ancora quegli stessi che domenica 29 settembre 2013 hanno inaugurato la nuova sede del PD misterbianchese pensando di poter continuare, nonostante l’ingeneroso esito del loro debutto elettorale del Maggio 2012, quella che fu la voglia di schierarsi per restituire alla politica l’apostolato della nobile missione, il cui esercizio considero essere la fonte dell’apprendistato sociale e intellettuale a cui si abbevera la sete di emancipazione.

In essi scorgo serietà e qualità per rifondare l’unità della Sinistra a Misterbianco, e le dichiarazioni rilasciate dal neo-segretario Natale Falà confermano la bontà dei loro onesti intendimenti. Tuttavia voglio esprimere anche una considerazione critica sui fatti, sulle contese e sui personalismi di potere che, purtroppo, covano nel PD nazionale. Confesso, in verità, che l’ambiguità delle linee del Partito Democratico e le assunzioni di scelte di assoluta autonomia dei suoi protagonisti non consentono alla consapevolezza dell’uomo di sinistra di adeguarsi a quella confusione di correnti e di lingue che sfocia negli opportunismi di un leaderismo narcisistico ormai alquanto diffuso ai vertici della piramide di partito e che contagia ora anche le sue strutture più periferiche, offuscando l’anima e l’identità di quello che invece dovrebbe essere un grande partito di sinistra che crede ancora a forme collettive di progettazione e di azione.

LEADERISMO e NARCISISMO fanno male a questo PD, che nei fatti sembra diventare un partito democristiano dalle facili contraddizioni, dove può facilmente prevalere la personalizzazione del fenomeno “MatteoRenzi” a paradigma berlusconiano, che altro non è se non un vago repertorio di istanze riciclate, la cui sola novità è l’uso della sua comunicabilità imbonitoria, affascinante quanto ambigua, che non ha alcuna caratteristica ascrivibile ai grandi temi della Sinistra, troppo importanti per farli banalizzare dal “RENZISMO” o dalle sirene del “GRILLISMO”, col timore che ad un ricambio di classe dirigente corrisponda una deriva plebiscitaria di carattere personalistico, una continuità culturale di ciò di cui invece ci si vorrebbe liberare.

Il PD, che si definisce partito di sinistra, deve decidersi da che parte stare, ed il suo rinnovamento non può attuarsi con l’arrivismo e l’emulazione periferica di fenomeni estemporanei costruiti con la smania di cambiare personale politico senza spiegare cosa ci sia oltre la “rottamazione”, ma deve essere il ricambio di una generazione culturale e non anagrafica, che sia capace di tornare ad essere critica con il capitalismo per ricostruire una speranza alle soluzioni delle contraddizioni sociali e del disordinato rapporto capitale/lavoro.

Senza volerne fare differenze di età biologica, identico discorso vale per le ambiguità già sperimentate nella Regione Sicilia (sostegno del PD al governo Lombardo e vocazione personalistica del Megafono di Crocetta), e per quanto ci riguarda più da vicino sino a quelle in atto nella nostra Misterbianco, sulle quali particolarmente soffermerò le mie riflessioni, anche per sfatare il “ben fatto” dell’avvento restauratore del sindaco Di Guardo.

Prendo spunto dalla manifestazione inaugurale della nuova sede PD di Misterbianco. Non posso, infatti, far tacere la mia fatica del dubbio a recepire in quella sede il saluto al “rinnovamento” rivolto ai giovani dallo stesso Di Guardo che qualche anno prima, irridendo le regole delle primarie e raffazzonando col suo fragore populista cinque liste eterogenee, si è autoproposto per la terza volta alla guida del Comune con un profilo assolutamente autonomo ed in antagonismo alla lista ufficiale del PD, tramando la disfatta del candidato-sindaco di partito e delle nuove intelligenze emergenti nel circolo...e poi, alla cerimonia della nuova sede PD rispolvera la sua antica tessera di partito quasi fosse il salvacondotto alle sue esuberanze narcisistiche.

Mi chiedo infatti:

- Perchè un Sindaco (di marca PD?) forma una Giunta-caleidoscopica di “utili valletti” delegati all’intrattenimento e si avvale in Consiglio Comunale di una variegata maggioranza a digiuno di scienza politica, mentre l’unico delegato del circolo PD di Misterbianco è collocato all’opposizione?

- Chi in questo momento rappresenta il PD a Misterbianco?...il PD di quei giovani in arancione oppure quelle liste della vincente maggioranza, affastellate dal sovrintendente Di Guardo?

Ecco, in questo dualismo sta il dramma. Un dualismo che oltre a bloccare il protagonismo militante dei nuovi quadri di partito ha disfatto la Sinistra a Misterbianco, ha instaurato una malcelata oligarchia di potere locale e sminuito le valenze formative di un Consiglio Comunale, i cui rappresentanti sanno solo “abilitarsi” alla compilazione adescante delle domandine di “TUTTI IN FILA ” per i posti ai cantieri di servizio 2013 o invocare “avances” di elementari interventi come l’abolizione del canone della pista d’atletica e la gratuità del trasporto urbano(per tutti senza fare distinzioni di reddito) o ricalcare mozioni per l’adozione di cani randagi...ed ignorano invece che i “BANDITORI D’ASTA” del Sindaco già vendono all’incanto LE DISMISSIONI DI PATRIMONI IMMOBILIARI, LA CESSIONE DI SCUOLE DELL’INFANZIA E QUELLA DELLA FARMACIA COMUNALE a favore di privati, o mettono a tacere la loro loquacità quando si approvano le stranezze delle varianti urbanistiche “Humanitas” o lo schema di massima del PRG non partecipato e senza garanzie per il popolo di Misterbianco, oppure la sponsorizzazione di privati intrattenimenti musicali in spazi pubblici, che all’esercente organizzatore portano profitti ed al Comune probabilmente nessun adeguato tributo d’uso in aree perfino consacrate al misticismo e concesse ora alla profanazione, quasi officiata dalla santa benedizione parrocchiale.

Sono tutti di questo tipo i "miracoli" della moderna cultura del supercretinismo col quale si vuole rilanciare l’economia di Misterbianco? Vendere o dare al privato beni e servizi della collettività probabilmente per assicurare col ricavato la rendita parassitaria ed immeritata ai 37 inquilini del Palazzo Municipale?.

E se un cittadino, fidando in quello slogan ”insieme ce la faremo” coniato dal Sindaco, trova il coraggio di scrivere sul blog col fine di evidenziare falli gestionali o dubbi di conflittualità in atti amministrativi, quell’intervento di “partecipazione” viene eluso ed inficiato da goffe giustificazioni irridenti o con ordinanze riprese, rettificate, cambiate e ricorrette perchè nulla cambiasse, com’è avvenuto per confezionamenti di gratificazioni burocratiche professionali o in materia di circolazione stradale (sosta e movimento) o con le disposizioni sul volantinaggio pubblicitario, per finire al vessatorio aumento d’imposta IRPEF/IMU deliberato dalla Giunta Municipale o al trascurato ridimensionamento tariffario della TIA con particolare riferimento a quelle superfici che non producono rifiuti o ancora con l’ultimo annuncio sul piano ARO, un atto reso necessario e dettato dalla normativa regionale per tutti i Comuni ma enfatizzato dai nostri amministratori locali e dall’ufficio stampa come una conquista da primato(?), il cui progetto sui vantaggi alla cittadinanza non fa emerge sufficiente chiarezza se restare come struttura di convenzione o trasformarlo in consorzio con personalità giuridica, oltre i dubbi sui risultati reali dal punto di vista ambientale del territorio e di salvaguardia occupazionale dopo la fallimentare ATO presentata anch’essa in origine come soluzione al problema.

E, fra tanta confusione progettuale, resta nell’oblìo(per pigrizia o compiacenza) l’inefficienza Sindacale e della Giunta ad emanare dovute ordinanze di bonifiche del sito della discarica allo scopo almeno di alleviare, se non eliminare, i danni prodotti dall’inquinamento, la cui trascuranza scoraggia la generosa lotta dei comitati “NO-Discarica” quasi a divenire folkloristica per la partecipazione dei “tromboni” che, cingendosi di fascia tricolore, mistificano una DEMAGOGICA SCESA IN CAMPO per carpire una medaglietta antidiscarica.

Poi, nei periodici rendiconti del “ben fatto” amministrativo, risulta assai comodo caricare alla crisi o ai difetti dei cittadini le responsabilità di tutto quello che non va. Il Sindaco, infatti, dopo le populiste assicurazioni di campagna elettorale, ora giustifica le sue difficoltà ad ottimizzare i servizi a causa delle mancate entrate di tributi evasi dai cittadini (già abbastanza salassati), delega alle telecamere (inesistenti) la soluzione contro chi provoca scempio di rifiuti, assegna agli infelici paletti (anzichè alla Polizia Municipale) l’ordine urbano traumatizzando l’ambiente in trincee antisosta deturpanti, liquida patrimoni comunali...per equilibrare tra musiche, balli e fanfaronate le spese di “kermesses” e di distrazioni finalizzate ad istupidire la cittadinanza con un rumoroso cantiere di facciata, più simile ad un Calendario da Pro Loco piuttosto che alla elaborazione “partecipata “ di serie scelte politico-amministrative. Ed alla fine con i sacri “botti” al S.Patrono e con lo spensierato Carnevale potrà allietare le ansie alla sbadata SOVRANITA’ POPOLARE.

Eravamo davvero convinti -IN QUEL MAGGIO 2012- che la “inesperienza” degli altri candidati non ci garantisse un’alternativa sindacale capace di realizzare molto più di questo magro fatturato di “ben fatto”?.

Di sicuro c’è che sulla piazza elettorale il Barabba ha inveito più forte, ed al suo popolo è piaciuto di più. E’ anche vero che in democrazia il proprio governo lo decide la sovranità popolare. E colui che governa oggi il nostro Comune ha già voluto ben tre legislature ed una elezione al Parlamento regionale.

Credo, però, che nell’alternanza sta il seme delle reale democrazia e che “UN VERO LEADER” non avrebbe dovuto dispiacersi di lasciare tutto quello per cui ha lavorato nell’adempimento dei propri compiti, il cui obiettivo principale è tendere ad un continuo rinnovamento che conduca all’assunzione di responsabilità di altri emergenti, perchè il farsi da parte non è una rinuncia all’impegno attivo di rendersi utile al paese, ma è prendere consapevolezza di lasciare spazio al debutto di quelle intelligenze che intendono LA POLITICA NON COME MESTIERE MA SCIENZA E SCUOLA DI FORMAZIONE per un processo di emancipazione sociale tendente allo sviluppo di un sistema politico che interpreti la comunanza di interessi essenziali come forza ordinatrice e costitutiva della società stessa.

E’ questo il mio concetto di vera democrazia e di sovranità popolare che può inibire nei Palazzi del potere le capacità manipolatrici dei demagoghi incantatori e degli aggregati trafficoni di turno. E se ora quei giovani in maglietta arancione della scorsa campagna elettorale sapranno ritrovare tutti insieme quell’unità con i propositi di allora, sarà la grande occasione per iniziare un percorso di rinnovamento generazionale nella politica locale e per maturare a Misterbianco anche una nuova stagione di RAPPRESENTANZA REALE DELLA SOVRANITA’ POPOLARE alla gestione del Comune.

NOVEMBRE 2013

Enzo Arena
www.webalice.it/arenavincenzo

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