Dal Pci al Pd, una lunga storia che non... sventola più

Partito Democratico MisterbiancoMisterbianco, via Giordano Bruno. Là dove sventolava la bandiera della sede del Pd cittadino, ora da qualche settimana si vede la sede di un Patronato. Ha fatto una certa impressione, inutile nasconderlo, così come immaginiamo la reazione di iscritti e simpatizzanti. Eppure, quella sede del Circolo comunale era stata festosamente inaugurata solo quindici mesi addietro, domenica 29 settembre 2013, con una cerimonia cui erano intervenuti in tanti, compresi i dirigenti e i parlamentari catanesi.

Dopo il trasloco dalla centrale via Garibaldi, ecco dunque un altro momento «delicato» che segna probabilmente le difficoltà finanziarie della «autarchica» sezione misterbianchese gestita con orgoglio da giovani appassionati, in gran parte quelli delle «magliette rosa» delle ultime elezioni amministrative locali (da cui è scaturito un solo rappresentante in Consiglio comunale).

Se l'entusiasmo politico non manca, forse l'autofinanziamento non basta a coprire i costi di locazione; ciò al di là dell'orgoglio della «povertà» e indipendenza, beni in sè rari e preziosi.

E' vero che oggi gran parte del dibattito politico si svolge ormai sui mass media e su internet, e con qualche manifesto, e che le decisioni importanti magari avvengono per lo più in stanze riservate.

E' vero anche che oggi a Misterbianco, in Consiglio comunale, ai partiti si vanno sostituendo «Gruppi» e «Movimenti» spesso trasversali e in continuo cambiamento; e non ci risulta che esistano in città sedi (forse considerate un costoso optional) di altri partiti, a parte il M5S. Ma è pur vero che sono sempre state storicamente le «sezioni» i luoghi fisici naturali di riferimento e di aggregazione, centri pulsanti di riunioni e dibattiti, confronti e scontri, vivaci dialettiche interne, idee e proposte, strategie e azioni.

E c'è chi ricorda ancora le visite «storiche» al vecchio Pci di Misterbianco da parte di leader come Togliatti, Berlinguer, Macaluso e altri, di cui vengono gelosamente custodite le foto come certi vecchi manifesti e stemmi. Come dire, una vita addietro. Per tanti, non vedere una sede del partito è triste e inconcepibile.

Aspettiamo dunque di vedere presto la nuova sede del Partito Democratico di Misterbianco, e la sua bandiera sventolante, in una nuova «location», probabilmente meno centrale ma più economica, che rassicuri militanti e simpatizzanti, ma che anche agli altri dia il segno della voglia di continuità e vitalità della politica fatta di incontri non «virtuali», di identità e appartenenza visibili, di facce ed ideali, di riunioni e assemblee, di sane «battaglie» da combattere sul territorio in nome di ciò in cui si crede. Cose ormai del passato?

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
19/02/2015

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