"Complesso Industriale Costanzo". Quando l'ignoranza si trasforma in demagogia e strumentalizzazione politica

Stabilimento F. CostanzoCarissimo Direttore, con cortesia, Le chiedo di ospitare all’interno del sito che Lei dirige questa mia riflessione. Prendo spunto dalla seduta di Consiglio Comunale del 06/02/2019  dove, in merito al Complesso Industriale Costanzo, all’interno del dibattito si sono susseguite: verità, mezze verità e fandonie enormi.

      Andiamo per gradi. Il complesso è di proprietà della Proter S.r.l. facente parte della holding del Gruppo Costanzo (prima verità asserita dal  Vicesindaco Marchese). Il Comune di Misterbianco è creditore della Proter per circa 7.500.000,00 di euro.  (seconda verità esternata sempre dal Vicesindaco) Questa somma va scissa, però, in due tronconi 1.500.000 di euro afferenti al periodo durante il quale la Proter era in bonis (entra in Amministrazione Straordinaria, se non ricordo male a maggio del 1996) e tale somma entra a far parte dello stato passivo depositato in Tribumale. La rimanente somma di 6.000.000 di euro viene classificata come prededuzione (cioè credito maturato durante l’Amministrazione Straordinaria).

     Acclariamo, quindi, che il Comune di Misterbianco  è annoverato tra i creditori della Proter S.r.l..

     Chiariamo da subito che si tratta di moneta fallimentare che è dunque regolamentata, per quel che riguarda il soddisfo da regole e privilegi dettati dal Codice di Procedura Fallimentare che fa riferimento a sua volta al Codice Civile. Nel soddisfare i creditori bisogna attenersi a vari gradi di privilegio quali ipoteca, prededuzione e quindi lo stato passivo. Di seguito elenco solo alcuni privilegi che fanno riferimento al Codice Civile. In primis bisogna soddisfare il credito ipotecario vantato da Banche ed Istituti affini, segue poi il 2751 bis che privilegia i dipendenti, si passa poi al 2752/2753c.c. che privilegia i professionisti (avvocati periti e consulenti vari), dopo di chè arriva il 2754 c.c. che privilegia le cooperative, passando poi per il 2771 c.c., 2772, 2773 ed infine il 2774 che è il grado al quale è legato il credito del Comune. Ergo, si pensa che davvero il comune abbia un potere contrattuale derivante dal 2/3% del credito totale?  Mi corre l’obbligo ricordare che il 2751 bis1, 2752/53 e 2754 sono privilegi gravati da interessi legali a partire dalla data iniziale del credito e fino al soddisfo. Questa elencazione di privilegi vale sia per la prededuzione che per lo stato passivo.

     Quando si dice che il Comune di Misterbianco ha, dalla sua, un importante potere contrattuale altro non si fa che profferire fandonie elefantiache e provo a spiegare il perché con un esempio facile facile.

     Mi pare che i Commissari Liquidatori stanno per mettere all’asta (non per proprio capriccio ma perché la Legge Prevede così) l’intero impianto Industriale sito in Corso Carlo Marx per un importo a base d’asta di circa 15.000.000 (di questo dato non sono certo, ma per portare avanti l’esempio non è importante se 15.000.000 o 25.000.000). Ricordo a me stesso che quando fu bandita la prima asta l’importo della base si aggirava intorno a 40.000.000 di euro. Ci si chiede come mai siamo arrivati a circa la metà? Presto detto. Quando l’asta va deserta il bando successivo deve prevedere un ritocco di circa il 20% della quota a base d’asta andata deserta. Ora mi preme stigmatizzare che nessun ente quali Comune, Provincia, Università, Tribunale e chi più ne ha più ne metta, può acquisire l’immobile se non partecipa all’asta.  A questo punto mi chiedo come il Comune può avere ruolo centrale nella vicenda. Andiamo a snocciolare i numeri. Ammettiamo che il bene viene venduto a 30.000.000 di euro.  I Primi a beneficiare del riparto della somma acquisita all’attivo sono i creditori ipotecari di I° grado (esistono ben otto gradi di ipoteca). Io credo che difficilmente riusciranno a soddisfare il I° grado di ipoteca pensa un po’ se riescono a soddisfare  il seguito fino ad arrivare al 2774 c.c.… fine della storia. Non possono dunque ipotizzarsi riparti ne per la prededuzione e men che meno per lo stato passivo. Si deduce quindi che il potere contrattuale è pari a zero, caro Consigliere Corsaro. Non Commento la bizzarra idea di portare in quel sito tutti gli uffici che al momento insistono in locali in affitto. Non sta ne in cielo e neppure in terra. In ultima analisi ritengo che ier sera col voto unanime sulla mozione presentata dal Gruppo “Guardiamo Avanti” tutti i Consiglieri abbiano fatto un buon esercizio di demagogia. A volte basta informarsi per bene per evitare di utilizzare trombe che poi si rivelano stonate. Nulla di personale ma l’informazione in primo piano.

Ringrazio, Lei Direttore, per lo spazio che vorrà accordarmi e di seguito porgo cordiali saluti.

Ad Majora

Nicola Abbadessa

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