Circumetnea, progetti strategici

Progetto Circumetneada lasicilia.it
Dopo aver accarezzato a lungo il sogno nel 2005,
la popolazione del versante nord dell’Etna torna
a sperare di poter raggiungere Catania e l’area
metropolitana comodamente in treno, in appena
un’ora. A riaccendere la speranza è il commissario
governativo della Ferrovia Circumetnea,
Gaetano Tafuri, che ha preannunciato come i
primi 6 mesi del 2010 vedranno la redazione di
due importanti progetti di ammodernamento
delle tratte Misterbianco-Paternò e, soprattutto,
Adrano-Randazzo.

«Come sapete
- afferma il commissario - l’apertura
della tratta ferroviaria Adrano-Paternò
con i nuovi treni è ormai cosa fatta. Di conseguenza,
guardiamo avanti, puntando con decisione
alla progettazione delle altre due tratte».

Collegandosi con quella gia ammodernata, la
tratta Misterbianco-Paternò completerà i 44,4
chilometri da Adrano fino all’aeroporto, mentre
i 30 chilometri di ferrovia da Adrano fino a Randazzo
saranno importantissimi per sottrarre un
vasto territorio dall’isolamento cui è relegato: «I
progetti devono essere i migliori possibili - ribadisce
il commissario - sul piano dell’impatto territoriale.
Per questo ascolteremo tutti i Comuni
interessati affinché il nostro intento sia anche
corrispondente ai loro interessi. L’idea - continua
- è quella di realizzare un’infrastruttura in maniera
condivisa con le esigenze del territorio e
delle popolazioni. Una ferrovia moderna e veloce
sarà certamente al servizio della popolazione.
Per questo la sua progettazione deve coinvolgere
i Comuni e le Amministrazioni».

Una volta completati i progetti, però, rimane il
problema dei fondi per la realizzazione: «Non mi
piace - risponde in proposito Tafuri - progettare
opere che rischiano di non essere realizzate. Per
questo ho già ottenuto per iscritto assicurazioni
sul finanziamento dell’opera da parte del Cipe,
che ha interesse affinché la Fce si sviluppi anche
nel versante nord».
E, in effetti, una ferrovia veloce fino a Randazzo
favorirebbe la valorizzazione del patrimonio
naturale, culturale e architettonico, in un’area a
forte vocazione turistica. Contribuirebbe, inoltre,
al radicamento delle popolazioni nelle aree rurali,
migliorando l’accessibilità. Inutile ribadire, infine,
che si favorirebbe la diminuzione dell’inquinamento
dal traffico delle auto nelle zone limitrofe
ai parchi e, soprattutto, si migliorerebbe la
qualità del trasporto nel comprensorio etneo.

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