Arrestato rapinatore "tradito" da un orecchio

arrestoIl particolare di un orecchio è stato fondamentale per arrestare, con l'accusa di rapina, uno dei due presunti responsabili del colpo dello scorso 31 luglio contro l'agenzia della Banca di Credito cooperativo etneo nella centralissima via Matteotti, a Misterbianco, sottraendo ben 16mila euro.

Si tratta del trentenne Francesco Conte di Catania, detenuto da alcuni mesi al carcere di Agrigento, dove gli è stato notificato l'ordine di arresto del magistrato.

Importante per l'identificazione del rapinatore è stato il video registrato dal sistema di sorveglianza della banca esaminato dal Ris di Messina che dopo sofisticate verifiche ha accertato che Conte è il responsabile della razzia dell'unica cassa al momento in funzione all'interno dell'istituto di credito.

Per prelevare il denaro, il malvivente è dovuto passare e sostare davanti a una delle telecamere di sorveglianza le cui nitide immagini hanno potuto rilevare elementi fondamentali del tratto somatico del rapinatore su cui si erano concentrate le indagini della Tenenza dei carabinieri di Misterbianco subito dopo la rapina.

All'identità dell'uomo, i militari erano risaliti nelle settimane successive grazie al confronto tra le foto segnaletiche e le immagini del video, dal momento che i rapinatori avevano agito a viso scoperto e con il viso contraffatto solo da un paio di occhiali. Con la collaborazione della compagnia carabinieri di piazza Dante a Catania che ben conoscevano Conte, l'uomo è stato pedinato per identificare il complice, ma mancava agli investigatori la certezza scientifica che l'uomo su cui stavano indagando era quello del filmato.

Un interrogativo che è stato sciolto dal Ris di Messina che ha fornito agli investigatori la coincidenza del video con i dati somatici dell'orecchio grazie a quel passaggio vicino alla telecamera per prelevare il denaro. Lo scorso 31 luglio, Conte era stato il primo a fare il suo ingresso in banca subito dopo che gli impiegati avevano aperto lo sportello intorno alle 8,30. Appena dentro aveva fatto segno al complice di entrare, quest'ultimo aveva parcheggiato con il motore acceso lo scooter, precedentemente rubato. Il complice aveva immobilizzato la guardia giurata con un colpo del calcio di una pistola alla testa e si era impossessato dell'arma del vigilante. Conte ha avuto così via libera di razziare la cassa e impossessarsi del bottino di 16.000 euro.

Per uscire i due si erano fatti scudo di un cliente che avevano subito lasciato per inforcare lo scooter e fuggire. I carabinieri avevano nella stessa giornata ritrovato il mezzo utilizzato per la fuga, ma la loro attenzione si era subito focalizzata sulla registrazione a circuito chiuso.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
14/07/2013

tags: