Un coordinamento dovrà quantificare i danni. Per le istanze ci sarà tempo sino al 30 giugno

grandinataPer le oltre quaranta aziende che lo scorso marzo hanno subìto danni a seguito dell'alluvione che ha colpito Misterbianco e, soprattutto, la sua zona commerciale, ieri pomeriggio c'è stato un primo incontro per cercare di fare chiarezza sulla procedura di richiesta di contributi, avviata spontaneamente dai singoli imprenditori.

Su iniziativa dell'assessorato comunale alle Attività produttive, di concerto con la sede locale della Confcommercio, si è tenuto, infatti, un primo incontro nei locali del teatro comunale tra le aziende interessate, alla presenza anche del tecnico della Protezione civile del Comune. All'indomani del nubifragio l'allora amministrazione comunale aveva autonomamente, con delibera di Giunta municipale, chiesto alla Regione siciliana lo stato di calamità e le aziende, nel contempo, avevano comunicato al Comune di avere subìto danni, ma senza una specifica e senza alcuna procedura predefinita con gli uffici.

Alcuni avevano solamente inviato un telegramma, riservandosi poi di comunicare l'ammontare analitico dei danni, ma con il passare del tempo non avevano provveduto a integrare la documentazione necessaria. Per fare il punto della situazione l'assessore allo Sviluppo economico, Giuseppe Bongiovanni, di concerto con il geom. Gaetano Costanzo, responsabile comunale del servizio di Protezione civile, hanno fissato delle scadenze e proposto un coordinamento comunale che segua la procedura e che funga da punto di riferimento per i commercianti interessati.

«Abbiamo nominato un coordinamento di sei persone - ha detto l'assessore Bongiovanni - che nei prossimi giorni raccoglierà le integrazioni e si interfaccerà con la Regione per cercare una soluzione al problema che ha messo diverse aziende in difficoltà per la merce andata irrimediabilmente perduta e senza alcuna copertura per simili eventi».

Quel fatidico 7 marzo, diverse aziende si trovarono letteralmente sott'acqua anche perché la grandine occluse il deflusso delle acque nelle aziende, che comunque furono ulteriormente inondate anche dal canale che raccoglie le acque, che ruppero gli argini, inondando la sede stradale e soprattutto le aziende ubicate a un livello stradale più basso.

Nel corso della riunione è stato anche fissato il termine del 30 giugno per il completamento delle istanze a suo tempo avanzate tramite il protocollo comunale e sarà predisposto un modello standard di istanza. Del comitato comunale, coordinato dall'assessore Bongiovanni, fanno parte, per la locale Confcommercio, il segretario Francesco Fazio, l'avv. Delia Ginardi, l'avv. Silvia Dragotta, Alberto Barbagallo, Antonino Recupero e il geom. Gaetano Costanzo.

Sono oltre quaranta le aziende che hanno subìto danni lo scorso 7 marzo, danni che, da una prima stima sommaria, superano alcuni milioni di euro. Per lo più si tratta di aziende che si trovano a sud del territorio comunale, nella zona commerciale che è attraversata dal canale che accoglie le acque, provenienti dai Comuni a nord, attraverso il canale di gronda che però a Misterbianco non trova un suo naturale sbocco, visto che il progetto è ancora fermo. Appena due giorni dopo l'inondazione, l'amministrazione comunale chiese, con la delibera di giunta n. 64, il riconoscimento dello stato di calamità.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
19/06/2012

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