Tiritì, la discarica della discordia: la battaglia dei comitati continua

noDiscaricaCorre sul web il grido d’allarme lanciato dai comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia. Con una nuova petizione on line i comitati civici dei due comuni chiedono al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta di bloccare l’ampliamento della discarica di contrada Tiritì.

L’impianto, lo scorso venerdì, è stato sequestrato preventivamente dalla Guardia di Finanza di Catania per la violazione di alcune norme in materia di tutela ambientale. Fiumi di percolato sarebbero stati riversati, senza le dovute precauzioni, nei vicini torrenti ‘Rosa’ e ‘Cuba’ e nel sottosuolo della valle ‘Sieli’.

Sono tre le richieste avanzate: la chiusura e la bonifica definitiva della discarica di Tiritì che provoca enormi disagi ai residenti a causa dei miasmi e dei conseguenti pericoli per la salute pubblica. La delocalizzazione dell’impianto in un altro sito distante dai centri abitati (almeno 5 chilometri come prevede la nuova normativa regionale). La revoca dell’ampliamento della discarica per ben 2.500.000 metri cubi concesso nel 2009 dalla Regione Siciliana. Se ciò non avvenisse il sito attuale sarebbe trasformato nella più grande discarica dell’Isola e tutta la zona nella ‘pattumiera’ della Sicilia.

“Il provvedimento della Guardia di finanza – ha detto Paolo Conti per il comitato di Misterbianco – è la conferma di quanto noi abbiamo sempre sostenuto. La procedura di smaltimento del percolato non è a norma. Quello che continueremo a denunciare e per cui lottiamo è la vicinanza dei due centri abitati all’impianto. Problema che esisterebbe anche se i sistemi utilizzati fossero in regola”.

“Ci auguriamo che le indagini – ha detto Danilo Festa per il comitato di Motta – coordinate dalla Procura di Catania non si fermino solo ai reati ambientali, ma che approfondiscano questa vicenda che coinvolge la salute dei cittadini. Motta Sant’Anastasia subisce un danno doppio. Da un lato la presenza di un ‘ecomostro’ sul territorio. Dall’altro il perenne condizionamento della politica legato alle royalties, gli indennizzi pagati annualmente al Comune. Vogliamo una volta per tutte liberarci da queste catene. Perché è come se fossimo sempre sotto ricatto”.

Già nel 2012 i comitati si erano mobilitati con una raccolta firme e con l’adesione di cinquemila cittadini alla petizione indirizzata al ministero per l’Ambiente. Ad oggi ancora nessuna risposta.

Un ricorso è stato presentato all’Unione Europea. Firmatari Josè Calabrò, Massimo La Piana, Paolo Conti, Maria Caruso (Misterbianco) e Carmelo Caruso (Motta Sant’Anastasia). Un altro, sempre in sede europea, dal Comune di Misterbianco.

Quella dei comitati ‘No Discarica’ è una battaglia a tutela della salute di tutti i cittadini. Destinata a continuare.

E’ possibile firmare la petizione su www.change.org

Francesca Aglieri
catania.blogsicilia.it
09/04/2013

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