Simeto Ambiente dovrebbe versare le somme restanti per completare lo stipendio

Simeto Ambienteda lasicilia.it
Una medaglia con un doppio volto. Da una
parte l’emergenza, che stanno vivendo già da
alcuni giorni i comuni della fascia che circonda
la città di Catania, dall’altra la normalità, per
i comuni dell’hinterland del paternese.
E’ il doppio volto della crisi rifiuti dei comuni
facenti parte della società Ato Simeto-Ambiente.
Segno del caos, dell’assoluta incertezza
nella quale si opera in questo frangente. Gli
operatori ecologici sono allo sbando e decidono
singolarmente, a seconda dei comuni. C’è
chi, dunque, come i lavoratori di S. Giovanni La
Punta, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo,
Pedara e Nicolosi, si ferma per due ore dal
turno, per le assemblee sindacali, chi invece,
ha scelto di continuare a lavorare perché, dicono,
«non c’è nessuno che vuole realmente risolvere
il problema».

Oggi, comunque, la data cruciale. Questa
mattina la Simeto-Ambiente dovrebbe versare
le somme restanti (che andranno ad aggiungersi
all’acconto di 500 euro versato dal
Consorzio Simco), per completare lo stipendio
del mese di febbraio dei lavoratori.
Per gli operatori ecologici una soddisfazione
che rimane a metà visto che tra pochi giorni
maturerà anche il mese di marzo e ancora oggi,
non si hanno certezze se chi e soprattutto
sul quando, il nuovo stipendio verrà versato ai
lavoratori. Delusi anche i primi cittadini dei diciotto
comuni, stanchi di continuare a chiedere
una soluzione che tarda ad arrivare. Incontri,
dibattiti, manifestazioni di protesta fino
ad oggi sono servite a poco, o nulla, per spingere
gli organi competenti, in questo caso l’Assemblea
della Regione Siciliana, a varare la
tanto attesa riforma di legge.
E’ chiaro che i tempi slitteranno ancora di
mesi (si ipotizza settembre) e la domanda che
tutti si pongono è come fronteggiare la situazione
fino ad allora. Altro elemento importante,
in questo momento, è la decisione dei
tre saggi, i tre esperti chiamati a valutare le cifre
del servizio nei diciotto comuni. Cifre che
dividono le parti in causa. Simeto-Ambiente e
sindaci da una parte, chiedono una decurtazione
del credito che vanta il Consorzio per servizi
non effettuati; dall’altra il Consorzio Simco
che dice, non ci sono somme da decurtare visto
che tutto è stato effettuato come da contratto.

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