Rifiuti: sciopero finito, ma...

Simeto Ambienteda lasicilia.it
L’incubo, con ieri, dovrebbe essersi concluso.
Per i sette Comuni serviti dall’Ato Simeto-Ambiente
(Adrano, Biancavilla, Misterbianco, Ragalna,
Santa Maria di Licodia, Sant’Agata li
Battiati e Tremestieri Etneo), alle prese in questi
giorni con il problema rifiuti, in seguito alle
assemblee sindacali e allo sciopero di ieri
(effettuato in tutti e i 18 Comuni che rientrano
nell’ambito dell’Ato 3), da oggi dovrebbe rientrare
tutto nella normalità.
Usiamo il condizionale perché, nonostante
la decisione dei sindacati di attendere ancora
del tempo prima di intraprendere nuove azioni
di protesta, non è detto che gli operatori ecologici,
per singolo autoparco, non possano poi
decidere, autonomamente, di continuare le
assemblee, visto il permanere dello stato d’agitazione.

Tra i Comuni la situazione più grave resta a
Misterbianco, dove in alcuni punti della città,
ieri, i cumuli di rifiuti si sono estesi per metri,
ricolmando le strade.
Se oggi, comunque, si attende la ripresa regolare
del lavoro, non è detto che la vicenda si
sia conclusa. I sindacati, infatti, hanno dato
dieci giorni di tempo per risolvere il problema,
trascorsi i quali si intraprenderanno nuove
iniziative a difesa dei lavoratori che, a oggi, attendono
il pagamento dello stipendio del mese
di ottobre. La Serit potrebbe gettare uno spiraglio
di luce nel buio pesto attuale. L’ente, infatti,
è chiamato a decidere sulle anticipazioni
da elargire ai Comuni, come copertura per i costi
del servizio. Non chiara, ancora la somma
che Serit metterà a disposizione anche se fin
da ora sembra scontato che le anticipazioni
verranno elargite solo a quei Comuni (otto
complessivamente) che a oggi hanno approvato
la Tia. L’ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi
è Paternò che, comunque, non ha approvato
il regolamento della Tia, atto propedeutico
alla tariffa.

E’ probabile che Serit si esprimerà al massimo
entro la prossima settimana. Per gli altri
Comuni che ancora non hanno approvato la tariffa
si apre la strada di un nuovo accesso al
fondo di rotazione per coprire i costi del servizio.
Non è chiara, invece, la posizione di Adrano,
unico Comune, ad oggi, ad aver respinto l’approvazione
della Tia per il 2010.

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