Rifiuti, riecco i nodi al pettine

Simeto Ambienteda lasicilia.it
Ci risiamo. Sulla questione rifiuti, superate le elezioni, ecco che puntuale a metà mese ritornano i problemi relativi al pagamento degli stipendi degli operatori ecologici.
Del resto lo avevamo anche annunciato che, conclusa la campagna elettorale, i nodi sarebbero ritornati al pettine.
Ed eccoli i nodi, con una situazione che appare davvero ingarbugliata ed al limite del paradossale. Si comincia con l'autosospensione dell'amministratore unico di Simeto-Ambiente, Salvatore Garozzo, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Catania.

Per lui appena ventiquattro giorni alla guida di Simeto-Ambiente, per poi lasciare la carica assegnatagli dai diciotto sindaci, lo scorso 18 maggio. Alla base della motivazione dell'autosospensione, c'è la presunta incompatibilità tra la sua carica di presidente dell'Ordine dei commercialisti di Catania e la carica di amministratore unico di Simeto-Ambiente, così come prescrive lo statuto di quest'ultimo Ente che vieta di nominare un soggetto che ricopra già una carica in un ente pubblico.

La questione ora passerà di nuovo all'attenzione dei sindaci di Simeto-Ambiente convocati per la fine di giugno in una nuova seduta dove dovranno decidere se nominare un nuovo amministratore o, se possibile, eliminare l'incompatibilità di Garozzo, cancellando dallo statuto il punto in cui si vieta la nomina di qualcuno che ricopra già una carica in un Ente pubblico.
In tutto questo trambusto, i lavoratori chiedono di sapere cosa ne è dei loro stipendi.
Oggi, incontro all'ufficio provinciale del lavoro per posticipare la data dello sciopero, già fissato dai sindacati, in prima battuta, per domani. A richiedere il posticipo il prefetto vicario, Angelo Sinesio (è stato suo l'impegno determinante per dirimere in questi mesi la questione), che chiede ancora qualche giorno, necessario per trovare i margini che permettano il pagamento degli stipendi entro la settimana.
I sindacati di Cgil-Cisl-Uil e Ugl verificheranno se possibile accettare la richiesta e rinviare lo sciopero al 20 giugno.
In questo frangente si cercherà la soluzione migliore con la Regione siciliana per trovare i fondi necessari a pagare gli stipendi e le ditte.

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