Rifiuti: nomine Srr, Di Guardo: “La solita operazione clientelare”

Nino Di GuardoIl sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo non ci sta. Ieri, aveva abbandonato in segno di protesta, l’assemblea dei 28 comuni soci, riunita nella sede della Provincia Regionale di Catania, per eleggere il cda della nuova Srr, la società consortile per la gestione dei rifiuti ‘Catania Città Metropolitana’.

Oggi con una lettera il primo cittadino denuncia “un’operazione clientelare nella nomina dei componenti del cda”. Il comune di Misterbianco è rimasto fuori dai giochi. Presidente del Cda è stato eletto Massimo Rosso che presiederà il consiglio composto da quattro sindaci: Nino Borzì (Nicolosi), Mauro Mangano (Paternò), Andrea Messina (San Giovanni La Punta) e Carmelo Galati (Sant’Agata Li Battiati).

“Emerge in modo estremamente eloquente – ha detto il sindaco Di Guardo – il permanere nel mondo politico di comportamenti che, nonostante tutto, continuano a caratterizzare la condotta nelle istituzioni di tanti soggetti. Quella portata a termine è un’operazione affaristica e clientelare che quasi ci fa rimpiangere i vecchi governanti”.

Di Guardo spiega dettagliatamente le tappe che hanno portato alla costituzione delle Rss. Parla in particolare del secondo incontro (del 19 aprile), quando nonostante gli accordi presi, alcuni sindaci proponevano un nuovo criterio di nomina del cda e precisamente quello denominato ‘politico’, per cui un consigliere andava al Pdl, uno al Megafono e l’altro all’Mpa (Pds ndr) mentre i revisori dei conti andavano all’Udc e al Pd. Secondo questi criteri venivano individuati come componenti del cda il sindaco del Comune di Catania, il sindaco di Nicolosi e il sindaco di Sant’Agata Li Battiati.

E’ a questo che Di Guardo si è ribellato “Un criterio che umiliava i territori – sottolinea Di Guardo – arrivando alla conseguenza che tutta l’area Sud-Ovest di Catania che raccoglie una popolazione di oltre 200.000 abitanti non sarebbe stata rappresentata. Misterbianco che è il comune più popoloso dopo Catania con la conseguente umiliazione del criterio territoriale, in quanto un’area di 200.000 abitanti ha un consigliere, mentre l’altra sempre di 200.000 abitanti ne ha tre”.

A fine maggio, l’assessore regionale Nicolò Marino decide di allargare a cinque componenti il cda assegnandone due all’area sud-ovest (Paternò e Misterbianco) in modo da essere rappresentato e soddisfacendo così sia il criterio politico che quello territoriale. Nonostante quanto concordato, all’incontro di ieri anziché aggiungere alla proposta precedente, Paternò e Misterbianco, l’assemblea indicava i Comuni di Paternò e il comune di San Giovanni La Punta, con la nomina del commissario straordinario per il comune di Misterbianco (in quanto, si legge nel decreto, “il Comune di Misterbianco non ha posto in essere tutti gli atti necessari alla Costituzione della Srr”).

“Una motivazione fuorviante – aggiunge Di Guardo – perché ho adottato tutti gli atti necessari per la costituzione della società (approvazione dello statuto da parte del consiglio comunale e impegno di spesa per la quota sociale) ed è stato sempre presente in tutte le convocazioni finalizzate alla costituzione della Srr. L’abbandono dell’Assemblea di ieri è un atto di protesta contro i criteri di nomina. Criteri vergognosamente clientelari, peggiori perfino di quelli adottati nella prima Repubblica, imposti con arroganza e spavalderia”.

Di Guardo ha indirizzato la lettera al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, all’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino, al commissario della Provincia Regionale di Catania Antonella Liotta e al direttore generale dell’assessorato all’Energia Marco Lupo.

Francesca Aglieri
catania.blogsicilia.it
10/07/2013

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