A proposito di Teatro Siderurgico

I promessi sposi Su questo sito sono usciti due articoli che parlano del “Teatro Siderurgico” e tutt’e due col supporto di una foto che invece è relativa alla rappresentazione de “I Promessi Sposi” messa in scena dal “GTM Roscio Gallico”.
Sul foglio di sala di “Ognunu ccu so distinu” si legge testualmente: “Sono passati trent’anni dalle vicende rappresentate ne I fissa fanu i fatti e i fidanzati di ieri sono i genitori di oggi”. Sebbene mi sia sforzato, non sono riuscito a trovare alcun legame tra le due storie né tantomeno i trent’anni trascorsi. L’autore vuole solo raccontarci una storia che è della sua famiglia di origine e trascura di dare una soluzione al contrasto tra la bellezza fisica ed economica di Serafina e la bellezza intellettuale di Anna, che sembrava essere l’elemento dominante nel primo atto.

Gli interventi canori risultano essere eccessivi per una commedia mentre sarebbero pochi per un musical, per non parlare poi di qualche attore che, seppur bravo nella recitazione, è sconsigliato nell’arte del canto. Se proprio dobbiamo collocare l’opera ne 1934, grossolano è l’errore di far cantare per pegno ad Anna una canzone che sarà scritta nel 1940 e comunque non con quei ritmi che saranno di Rita Pavone nel 1967.
La scena, vuota al centro, spesso vede gli attori schierati in una sorta di posa fotografica, in attesa del momento della propria battuta.

Pinuccio Puglisi

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