Promozione di Campanarazzu in "Percorsi sotto la lava"

Antica Chiesa Madre - MisterbiancoL’Istituto Tecnico Economico “De Felice” di Catania, giorno 31 maggio, ha organizzato nell’Aula Magna dell’Istituto  l’incontro conclusivo della prima annualità di alternanza scuola-lavoro relativa a  “Percorsi sotto la lava”. L’idea è quella di creare quelle condizioni formative in modo che i giovani, una volta immessi nel mercato del lavoro, possano capitalizzare le competenze in attività turistiche capaci di offrire importanti opportunità anche attraverso modalità associazionistica. È importante, però, uscire dall’attuale logica di gestione del patrimonio turistico che, per larga parte, non è reso fruibile ai potenziali visitatori.

La fruizione dei siti di interesse storico–artistico–culturale non deve essere una mera questione di tipo economica ma tale da raccontare la storia che custodiscono; un “racconto” che appartiene al passato ma anche al nostro presente e al futuro cosicché da mantenerne la memoria e garantirne l’identità. È anche questo un modo per dare una dignità a quegli uomini che non hanno né nome e né volto (Giuseppe Condorelli – Assessore alla cultura e alle identità condivise Comune di Misterbianco).

Il sito di “Campanarazzu” è testimonianza di ciò. Grazie alla caparbietà di alcuni cittadini misterbianchesi, che hanno voluto fortemente che si “scavasse” laddove l’Etna con l’eruzione del 1669 ha sepolto l’antico paese sotto metri e metri di lava, si è riportata alla luce la vecchia “matrice”. Quell’evento di una drammaticità unica ha coinvolto tante comunità è anche quella catanese.  La forza distruttiva della natura cancella le cose, mette l’uomo di fronte alla sua impotenza e al dramma della sua esistenza, ma attraverso i “ruderi” possiamo fare rivivere i sentimenti dei  nostri avi per rafforzare le nostre radici  e proiettarci, più forti, verso il futuro.  Il percorso  creato, se condiviso in rete, può essere l’esempio di come in un itinerario, che impegna poco tempo ai turisti “mordi e fuggi”, può fornire una  testimonianza completa di storia, di arte, di tradizioni e di cultura (Carmelo Santonocito Fondazione Monasterium Album).

La storia, così come la conosciamo dai libri, può essere concepita in maniera differente come scienza sociale, economica ed antropologica.  La “storia siamo noi” – canta De Gregori – perché dalle piccole storie locali nasce la storia che impariamo a scuola. Questo può essere un modo alternativo per insegnarla (Sonia Zaccaria – Docente Storia e Filosofia Liceo Classico Eschilo di Gela).

Attraverso la ricerca di fonti e la trasmissione di narrazioni si può fare luce su quegli aspetti storici che non sono riportati dai testi “classici”. Per questo possiamo fare affidamento ai vari e vasti archivi della curia e di documenti risalenti al tempo dei Borboni (Gero Di Francesco – Comitato scientifico rivista Studi Storici Siciliani).  In questo contesto la sinergia tra la scuola e università può e deve essere auspicabile per dare nuovo slancio culturale e colmare lo scollamento tra questi enti formativi (Dario Palermo – Docente Università di Catania, coordinatore del dibattito).

Le argomentazioni esposte sono la sintesi nella rappresentazione teatrale “Storia di focu, fidi e d’amuri”. Uno spettacolo storico, coronato da canti popolari, costruito attorno  uomini esistiti e fatti realmente accaduti e che sono stati proiettati dalla loro dimensione micro, sconosciuta, a quella macro nota. L’esodo che è raccontato e che porta parte di quegli uomini  a migrare e a fondare il Borgo di Catania ci prova la validità della visione dei corsi e ricorsi storici. (Mimmo Santonocito – Autore ““Storia di focu, fidi e d’amuri”).

L’itinerario proposto che si snoda attraverso un percorso che, da Catania conduce a Misterbianco, mette insieme tutti questi elementi e non è un elencazione di monumenti e di epoche di appartenenza ma una rievocazione storica in cui parlano e rivivono i “vinti”  che con l’amore per la loro “terra” diventano i vincitori e i bastioni della identità (Francesco Ficicchia  - Dirigente scolastico Istituto “De Felice Olivetti” Catania).

La pittura è entrata in questo “ciclo” fondendo insieme due opere una del contemporaneo P. Citraro e l’altro l’affresco del G. Recupero custodito nella sacrestia del Duomo di Catania che illustrano l’eruzione di fine  ‘600. Infatti lo sfondo del pieghevole e del video, prodotti finale dell’attività didattica, riporta nella parte superiore tre coni eruttivi e in quella inferiore la città attorniata dalla lava e la gente che scappa anche utilizzando la via del mare (Giuseppe D’Angelo – Docente di Informatica e Ideatore del percorso turistico).

Questa esperienza di promozione della cultura diventa anche veicolo di pace così come è la pace è veicolo di cultura (Mariuccia Sofia – Associazione Bandiera della Pace).

Giuseppe D'Angelo

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