Le festività natalizie hanno chiuso l'anno 2010. La tanto discussa crisi si è manifestata anche a Misterbianco; non si sono viste, per le vie principali, le luminarie, gli abeti o le stelle di natale. I tappeti rossi lungo i marciapiedi hanno fatto una esigua apparizione, il suono delle ciaramelle non ha echeggiato per le vie, il piazzale antistante la chiesa madre è rimasto spoglio; privo del tradizionale addobbo a cura del comune.
Tuttavia, in questo clima mesto, si è rivisto il presepe, riciclato, lungo la scalinata della chiesa di S. Rocco e, per iniziativa di qualche associazione, sono state realizzate alcune manifestazioni purtroppo, per scarsa informazione, a beneficio di pochi intimi. Tra i riciclati sono riapparsi, per fortuna pochi, i babbi natale pendenti tristemente da qualche balcone. A tal proposito questi mi rimandano col pensiero ad un tempo in cui pupazzi di altro genere, a grandezza umana, venivano esposti sui tetti bassi, fatti di tegole, o sui balconi. Erano realizzati con vecchi indumenti e stavano seduti con area godereccia, spesso con una collana di salsiccia appesa al collo a provocare il sorriso di chi passava e ad annunciare l'imminente arrivo del carnevale fatto di “babbaluti” (maschere ridicole) e “mini minagghi” (indovinelli e versetti popolari declamati in dialetto). Era il tempo che richiedeva pochi ingredienti per divertirsi e faceva a meno della tecnologia.