Pignataro contro i “voltagabbana”

Piero Pignataro “Credevo che la campagna acquisti si fosse chiusa a gennaio”. Non le manda a dire il capogruppo del PdL in consiglio Piero Pignataro (ex azzurro, oggi PdL). E utilizza una metafora calcistica per disapprovare le scelte fatte di recente da alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra.
Perché la fuga dal centrodestra?
«Per un piatto di lenticchie, forse? Basta guardare i candidati oggi schierati con Nino Di Guardo, per capire che sono andati con lui quelli che, fino a poco tempo fa, ne parlavano male. Questa gente che si schiera altrove, con l’altra parte non ha in comune né una storia, né una cultura, né un percorso politico. E questo riferimento è volutamente non casuale. Diffido da chi promette posti di lavoro: bisogna crearla l’occupazione, non prometterla. Io credo che l’elettore di centrodestra non potrà votare chi ha tradito, perché non è nelle nostre idee e perché per fare bene la politica bisogna innanzitutto rimarcare il senso di appartenenza».

Cosa pensa del “miracolo Castiglione/Lombardo”?
«La grande anomalia non sta nel centrodestra che va compatto, ma nel centrosinistra. Siamo uniti alla luce di un percorso naturale e di un progetto basato su tre parole chiave: ambiente, sviluppo e solidarietà. Per questo, il PdL, coerentemente con quello fatto in questi anni, non poteva non sostenere l’alleanza con l’MpA e le liste civiche».

Nel programma stilato a sostegno del candidato sindaco Nino Condorelli il PdL, insieme con gli alleati, ha puntato ai temi dell’ambiente, con particolare riferimento alla discarica di Tiritì, al rilancio della zona commerciale attraverso investimenti e infrastrutture, ad azioni di coesione sociale a sostegno delle fasce più svantaggiate, all’elaborazione del Prg.

Francesca Aglieri Rinella
Giornale di Sicilia
26/03/2012

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