PD: un partito dai leader del fallimento e della incapacità

Massimo D'AlemaDopo Berlusconi, mai più un partito di plastica, mai più un partito guidato dal conflitto di interessi (senza conflitto solo interessi), mai più un partito nuovo con idee vecchie (anzi vecchissime), mai più un partito proprietario di immobili, mezzi di comunicazione, personale dipendente, mai più un partito-azienda, mai più un partito composto dal 10% di quelli più un 20% di quegli'altri più un 7% di quegli'altri ancora, mai più un partito dei siamo i buoni, i migliori! (ma solo a parole), mai più un partito che prenda milioni di euro di rimborsi pubblici per fare campagna elettorale, mai più un partito che tagli i fondi pubblici a cultura e ricerca (dicendo che ci penseranno i privati come negli USA), mai più un partito che finanzia le proprie iniziative partitiche e politiche (compresi i giornali di partito) con soldi pubblici e non coi propri (come negli USA), mai più un partito che considera l'acqua un business e non un bene comune, mai più un partito che considera gli inceneritori (anche se piccoli) la soluzione e non la conseguenza di inefficienza e collusione, mai più un partito di promesse false e disattese, mai più un partito di riformatori (riformatori di che??), mai più un partito di moderati (moderati=condannati??), mai più un partito che appoggia i referendum solo se non sono un boomerang, mai più un partito che appoggia i referendum, ma in parlamento ne stravolge il risultato, mai più un partito che non sfiducia il ministro incapace perchè potrebbe essere un boomerang (ancora ?? ma che cazzo significa??), mai più un partito dei compromessi per i dirigenti e dei sacrifici per gli operai e gli impiegati, mai più un partito dei tetti (quando si sta all'opposizione) e dei salotti (quando si sta al governo). In sintesi mai più Partito Democratico.

Pietro Santagati

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