Palazzo Leonardi

l'agguato compie 7 anni

Palazzo Leonardi:

L'agguato compie sette anni. Tanti ne sono
trascorsi da quando cadeva, sotto i colpi di potenti e fragorose ruspe, Palazzo
Leonardi
, uno dei monumenti di liberty geometrizzante più rappresentativi
di un centro storico ormai ridotto al lumicino. L'imponente costruzione era sede
fino a pochi anni or sono dello "storico" Bar Giuffrida e punto
di riferimento di una comunità che vede poco a poco sparire i luoghi di una
identità sempre più difficile da conservare.

Costruito nel 1917, Palazzo Leonardi era
stato ultimato alla fine degli anni '20. Presentava nell'imponente ma austera
facciata raffinati fregi intagliati su pietra bianca posti sulla sommità degli
architravi e cinque massicce balconate di ferro lavorato a mano eseguite
da Gaetano Caruso, apprezzato fabbro. Le decorazioni di carattere
floreale che abbellivano i soffitti degli interni si devono invece ad uno degli
artigiani-artisti più noti ed abili del paese: Nunzio Ferrara. Alcuni
suoi lavori - ancora oggi - possono essere ammirati nelle abitazioni private di
più di un misterbianchese.

Quando venne presentato il progetto per un
nuovo edificio nel 1988, giunse contemporaneamente al Comune una diffida con la
quale s'intimava di non rilasciare nessuna concessione edilizia poiché era in
corso l'istruttoria per l'apposizione del vincolo da parte della Sovrintendenza
ai Beni Artistici e Culturali. In seguito, la battaglia dell'allora P.C.I.,
permise al comune, dopo alterne vicende, di subordinare il rilascio della
concessione alla decisione della Soprintendenza e di annullare la licenza
edilizia del Commissario ad acta il cui intervento era stato richiesto, nel
frattempo, dai proprietari dell'immobile. Dopo la decisione sfavorevole del
T.A.R. i proprietari decisero di ricorrere al Consiglio di Giustizia
Amministrativa che ha annullato il vincolo imposto dall'Assessorato Regionale ai
Beni Culturali ed Ambientali. In breve, nè il Comune di Misterbianco nè
l'Assessorato che aveva apposto il vincolo sono riusciti a dimostrare che il
palazzo in questione era stato costruito da almeno cinquant'anni, termine che ne
avrebbe permesso la conservazione.

Un paradosso: nel Piano di Fabbricazione
adottato nel giugno '77, il comune, senza includervi la zona nella quale sorgeva
Palazzo Leonardi, individuò il centro storico che fu successivamente approvato,
come prevede la legge, dalla Soprintendenza ai Monumenti, la quale, "dopo
attenta ricognizione" ne subordinò l'approvazione ad un parziale
allargamento nel quale, ancora, dello stesso Palazzo Leonardi non si trova
traccia. In questo modo, nè l'organo provinciale, nè tantomeno il Consiglio
comunale - con la sola esclusione dell'allora M.S.I. - individuò altri stabili
da tutelare come "centro storico" nell'approvazione di adozione di
quel Piano di Fabbricazione che, vecchio di quindici anni, è ancora oggi quello
di riferimento.

La destinazione urbanistica di Palazzo
Leonardi rientrava così in quella "zona B" nella quale veniva e viene
consentita la totale demolizione e la ricostruzione degli immobili. La vicenda
di Palazzo Leonardi non è che l'ultima di una serie di inadempienze a tutti i
livelli che hanno permesso nel corso degli ultimi decenni la distruzione di un
patrimonio architettonico di altissimo livello: il lato sud-ovest dei Quattro
Canti
edificati - come reca l'incisione del portale in pietra lavica - nel
1671 e abbattuti nel 1968, quello nord-est demolito nel '74 e quello di
nord-ovest abbattuto recentemente. La stupenda "Rocca S. Placido",
dell'avvocato Lorenzo Miano, altra villa liberty arricchita, all'interno, di
statue e di stucchi dello scultore Mario Moschetti (che avrebbe poi realizzato
nella loggia della facciata della Chiesa Madre una pregiatissima Madonna delle
Grazie), circondata da un esteso giardino e demolita nel 1975. Infine, la casa
dei Santanocito
detti "Zico", imponente edificio che si affacciava
su Piazza Dante, frettolosamente raso al suolo una mattina di ottobre del
1987. E la lista potrebbe continuare. Di chi le responsabilità? Certo di tutte
le amministrazioni che si sono succedute, della noncuranza degli organi di
tutela competenti, della colpevole inerzia degli stessi cittadini. Lo stesso
blitz dell'ultimora, con il quale la polizia giudiziaria sequestrò il cantiere
dell'ex Palazzo Leonardi, non poteva certo restituire ciò che ormai era solo un
mucchio di macerie. Alla fine a pagare è ancora Misterbianco priva anche di una
identità architettonica.

Gi Co.

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