Non è ancora emergenza, ma ci vuole poco

Simeto AmbienteNon è ancora emergenza, ma ci vuole poco. Le assemblee sindacali che si protraggono da giorni (da sabato per l'esattezza) nella quasi totalità dei Comuni di Simeto-Ambiente, perché gli operatori ecologici non hanno ancora ricevuto lo stipendio di luglio (nonostante il riversamento da parte dell'Ato di metà del canone al Consorzio Simco e l'impegno di quest'ultimo a pagare i lavoratori con tali somme, in attesa del saldo), sottraggono tempo ai lavoratori nell'effettuare le operazioni di routine mattiniere di raccolta.

Sicchè ai margini delle strade o attorno ai cassonetti cominciano a formarsi cumuli di spazzatura che rischiano di diventare vere e proprie discariche a cielo aperto. Particolarmente colpiti i territori più "estesi" come San Giovanni La Punta, Tremestieri, Paternò, soprattutto nelle zone periferiche e nelle frazioni. Ad eccezione di Mascalucia dove la raccolta avviene regolarmente su tutto il territorio. Anche la raccolta differenziata ha subito un brusco rallentamento.

Per il commissario liquidatore di Simeto-Ambiente, Angelo Liggeri, la mancanza parziale di attività provoca gravi ripercussioni non solo alla normale raccolta per l'indifferenziato, ma soprattutto alla raccolta differenziata. La proroga per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, concessa al Consorzio Simco, è prossima alla scadenza (manca poco più di un mese alla fine) e non è escluso che i Sindaci possano optare per nuovi servizi, quasi certamente ridotti per arrivare a minori costi, ed aziende diverse.

E il commissario Liggeri nel ritenere intollerabile la tale situazione determinatasi, evidenzia: «Sosterrò a pieno qualsiasi decisione dei sindaci. Il Consorzio Simco - sostiene - dimostra di non voler collaborare, ergendo un muro impenetrabile, impedendo al sistema di poter correttamente funzionare».

Per Maugeri, sindaco di Mascalucia, il sistema "Ato" ha fatto «acqua da tutte le parti, provocando una situazione insanabile da tutti i punti di vista e ora ne piangiamo le conseguenze". E ora si dice contrario anche alla costituenda Società consortile raccolta rifiuti, Ato 13 "Catania Area Metropolitana». Così come il Comune mascaluciese che nei giorni scorsi ha bocciato la proposta di delibera che prevedeva l'adesione alla Società consortile di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, come previsto dalla legge regionale di modifica degli Ato. «Si tende a ricostituire un altro "carrozzone mangiasoldi" - afferma Maugeri - che cambia sostanzialmente solo il nome e a pagarne le spese saranno sempre i cittadini».

Carmelo Di Mauro
La Sicilia
22/08/2012

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