Per noi non è una festa!

Corteo Fiaccolata - MisterbiancoMentre il PD tiene a Catania per la prima volta la sua festa nazionale, a pochi chilometri di distanza c’è un luogo che è diventato nell’opinione pubblica simbolo di degrado ambientale, morale e politico. Questo luogo, tristemente famoso, sito tra i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, è la discarica abusiva per eccellenza, a poche centinaia di metri dai centri abitati, che sotterra più di un sesto dei rifiuti dell’intera Sicilia.

Una megadiscarica illegittima, che non avrebbe dovuto mai nascere e che invece accoglie di tutto e di più in nome di un’emergenza decennale che ha nomi e cognomi precisi: Cuffaro, Lombardo, Crocetta. Una discarica che ogni giorno ammorba l’aria dei mottesi e dei misterbianchesi, costretti d’estate a tapparsi in casa per sfuggire ai veleni, adesso certificati anche da un’indagine dell’ARPA, quando non scelgono deliberatamente di vendere la propria casa e scappare lontano per evitare il rischio di contrarre malattie, come di recente ha dimostrato uno studio scientifico sui pericoli per la salute di chi vive nei pressi di discariche di rifiuti urbani.

Uno scandalo di portata nazionale insomma, una nuova “terra dei fuochi” che ha guadagnato la ribalta mediatica di trasmissioni come le Iene o Presa Diretta, e l’attenzione di grandi organi di informazione come Repubblica, il Corriere, Il Fatto Quotidiano. Uno scandalo di cui tanti, a parole, fingono di preoccuparsi, ma di cui nessuno concretamente si occupa. A partire proprio dal Partito Democratico che in ordine alla gestione dei rifiuti in Sicilia ha responsabilità dirette a tutti il livelli ammnistrativi e territoriali.

Capita così di scorgere tra le pieghe del programma della Festa dell’Unità la presenza di un’iniziativa sul tema dei rifiuti intitolata benevolmente: “Sicilia alla prova. Superare le emergenze, costruire la regione verde”. Peccato che il PD governi la Sicilia da almeno sei anni (se si aggiungono gli anni del sostegno al governo Lombardo a quelli del disastro Crocetta) e, alla prova dei fatti, appunto, si è reso protagonista di un fallimento su tutta la linea che non lascia spazio a prove d’appello.

Peccato che le emergenze in quanto tali e per definizione dovrebbero avere una durata limitata e invece durano da anni ed anzi hanno rappresentato in Sicilia lo strumento per una gestione di fatto fuorilegge del comparto dei rifiuti. Non c’è un segmento della gestione dei rifiuti che sia allineato giuridicamente e tecnicamente alle direttive europee e quindi alla legislazione nazionale. Una “disfunzione organizzata” che ha finito per favorire gli interessi delle discariche private, spesso al centro di ingenti fenomeni corruttivi e di interessi della malavita.

Peccato che alcuni territori, come le colline dei Sieli tra Misterbianco e Motta, erano davvero un polmone verde, e sono stati irrimediabilmente devastati per lasciare spazio ad un ecomostro che ogni giorno scarica veleni sui cittadini.
Il PD siciliano, immobile, incapace, indifferente al grido di dolore delle comunità territoriali, rappresenta dunque l’avversario principale di chi da anni è in lotta per fermare l’avanzata di questo “deserto” e per affermare il proprio diritto a vivere in un ambiente salubre, il proprio “diritto al respiro”, per chiedere che la discarica di Motta Sant’Anastasia, Valanghe d’Inferno, venga definitivamente chiusa e bonificata quella di Cda Tiritì.

A confermarlo ulteriormente, la scelta di evitare ancora una volta il confronto nell’iniziativa di domani con i ‘Comitati No Discarica’, preferendo invece chiedere interventi a sindaci e dirigenti locali iscritti al partito, per quanto impegnati nella lotta, nello stile autoreferenziale che contraddistingue l’impostazione di questa Festa.

No, per noi dei Comitati No Discarica, non è Festa domani e non sarà Festa fino alla chiusura e bonifica dell’ecomostro nella Valle dei Sieli.

I Comitati No Discarica di Misterbianco e Motta

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