L'Ato 3 rischia il fallimento

Simeto Ambienteda lasicilia.it
La vita di SimetoAmbiente resta appesa a un filo
sottile. Per l’Ato Ct 3 sono ore decisive, vissute nella
speranza di scongiurare il fallimento societario. Si
lavora, dunque, freneticamente per tentare la strada
della mediazione. E così ieri mattina i soci si sono
ritrovati nella sede di SimetoAmbiente. I sindaci
dei 18 Comuni hanno discusso delle istanze di pignoramento
presentate dal Credito Siciliano e dal
Comune di Mascalucia e delle istanze di fallimento
di Sicula Trasporti e del «FG Recycling System». Si è
riparlato di piano di rientro, da presentare al Credito
Siciliano, che esaminerà l’atto durante il cda.
In particolare, si cerca di salvare le due aziende
dal fallimento e di far rientrare la richiesta di pignoramento
del Credito Siciliano.

Per quanto riguarda il Comune di Mascalucia, il
presidente di SimetoAmbiente, Andrea Castelli, ha
evidenziato come siano state trovate «soluzioni diverse», per far rientrare Mascalucia dei 2 milioni e
200 mila euro che ha anticipato in questi anni, finiti
al centro della querelle, dopo la richiesta di pignoramento
avanzata dal Comune.
Dal canto suo il sindaco, Salvatore Maugeri, fa sapere
di essere assolutamente disponibile a qualsiasi
soluzione per salvare SimetoAmbiente dal fallimento.
«Tutto dipende - evidenzia il primo cittadino
- dalla condivisione della strada trovata anche da
parte del Credito Siciliano. Spero che l’istituto bancario
sia sensibile a questo».
Dunque, ore decisive. Il fallimento di SimetoAmbiente
comporterebbe, infatti, una perdita in termini
economici per circa cento milioni di euro, oltre a
circa 500 posti di lavoro a rischio.

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