No all’ampliamento della discarica

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Siamo certamente lontani, per fortuna, dagli scontri di Terzigno, ma anche qui, da noi, nella provincia etnea, a due passi dalla città, cinquemila cittadini protestano per impedire che la Regione dia atto all'allargamento di 20 ettari della discarica di contrada Tiritì, che si trova in territorio di Misterbianco e a poca distanza da Motta S. Anastasia. E lo scontro rischia di diventare, come è ovvio, anche politico perché adesso, a prendere posizione apertamente contro l'ampliamento della discarica è scesa la Provincia che ha sposato le posizioni del comitato antidiscarica sorto tra Motta e Misterbianco e ha deciso di chiedere la revoca dei precedenti pareri positivi sull'ampliamento della discarica e sulla costruzione del bioreattore, emessi dalla Provincia. {C}

Qualche giorno fa, come primo atto dal suo insediamento alla guida dell'assessorato provinciale all'Ambiente, il neo assessore provinciale, Mimmo Rotella, ha spedito alla Regione un documento per chiedere la «revisione dei pareri provinciali finalizzati alla costruzione di nuovi impianti di discarica» e all'ampliamento del sito di altri 20 ettari.

Nel documento, inviato oltre che al presidente Lombardo, all'assessorato regionale Territorio e Ambiente, al prefetto di Catania e ai sindaci dei Comuni di Misterbianco e Motta S. Anastasia, il dirigente dell'assessorato provinciale chiede agli enti «un tempestivo e appropriato intervento finalizzato alla revisione del decreto di autorizzazione integrata ambientale n. 211 del 19-marzo 2009 e del decreto di autorizzazione integrata ambientale del dirigente generale n. 83».

Nei fatti il dirigente, su disposizione dell'assessore Mimmo Rotella che a sua volta agisce su mandato del presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, si oppongono all'ampliamento della discarica aggiungendo che la decisione è scaturita dopo che «recentemente - si legge nel documento - nel territorio di Motta e Misterbianco è riemersa una grave emergenza socio ambientale legata all'emissione di odori molesti provenienti dall'impianto di contrada Tiritì e che tale problematica ha assunto una forma di protesta pacifica della popolazione che, preoccupata per la propria salute, ha formulato una petizione popolare chiedendo la chiusura dell'impianto, con grande risalto mediatico e probabile inasprimento della protesta».

E ancora la Provincia chiede la revoca dei decreti «posto che la scelta di ampliare la discarica esistente e di realizzare il "bioreattore" legato sempre al conferimento in discarica del rifiuto solido tal quale, contrasta con le linee generali che hanno ispirato la legge regionale n. 9 del 2010 nonché con la dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti nella Regione siciliana, dichiarato con Opcm n. 3887 del 9-07-2010».

La vicenda, tra l'altro, è destinata a diventare un nuovo campo di scontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo e quello della Provincia Giuseppe Castiglione che tra l'altro recentemente avrebbe incontrato proprio la delegazione di cittadini dicendosi deciso a bloccare i decreti provinciali.
A confermare questa linea della Provincia è lo stesso assessore Rotella: «La richiesta di revoca dei decreti per la discarica di Misterbianco traccia la linea politica del presidente Castiglione».

Ma perché prima la Provincia aveva dato parere favorevole e adesso l'ha ritirato? Perché, secondo Rotella, i decreti non sono più in linea col piano rifiuti. «Tra l'altro - ha aggiunto l'assessore all'Ambiente - la revoca dei nostri pareri è necessaria perché un pubblico amministratore deve farsi carico delle richieste di 5 mila residenti che ritengono intollerabile che una discarica venga realizzata a 750 metri dal centro abitato di Misterbianco e a 1,5 chilometri da quello di Motta, a pochi metri da un centro commerciale tra i più grandi del sud e a pochi metri dalla zona denominata "Sieli" ad alta vocazione ambientale». «Non possono certo essere 4 euro di royalties ai Comuni di Motta e Misterbianco - ha concluso Rotella - che possono giustificare un simile e annunciato disastro ambientale».


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