Una domenica mattina mi trovavo in un bar di Misterbianco, col la mia famiglia per fare colazione...
Mentre le mie figlie gustavano la loro granita sul tavolino all'aperto, vedo fermarsi due motociclisti, uno a bordo di una "supersportiva" l'altro su un fiammante enduro iperturistico con tutti gli optional necessari per partire a CapoNord... Mi avvicino ad ammirare le moto e subito ho trovato modo di scambiare quattro chiacchiere con loro come se ci conoscessimo già da tempo.
Mentre ascoltavo i discorsi osservavo come, nonostante le differenze fra le moto parcheggiate nonché gli equipaggiamenti, lo spirito che animava la passione per le due ruote era il medesimo, anche se da lì a poco c'era chi sarebbe partito sui i tornanti baciando l’asfalto con le “saponette” o chi invece avrebbe optato per una guida più turistica ammirando il paesaggio facendosi baciare dal vento in faccia.
In questo non c’è nulla di particolarmente nuovo di quanto non sia già stato scritto sull’universo motociclistico e sulla passione che anima noi tutti, tuttavia mi è rimasto in mente un piccolo scambio di battute quando ho chiesto ai due nuovi amici se facessero parte di qualche "gruppo" o forum sul web. Entrambi dissero di non utilizzare internet e quindi di essere a digiuno con Forum, Chat, Messaggi privati "FACEBOOK" ecc... naturalmente questo non era un problema, tuttavia mi ha dato modo di pensare a quanto invece per me, ma credo anche per molti altri, abbia influito Internet, la nascita dei Social Network, dei siti, le chat, il trovare risposte ad ogni quesito, il cercare e condividere persone con le nostre stesse passioni, avere la possibilità di conoscere gente e tradizioni anche lontani da noi, giocare a scacchi con un un amico in Trentino o parlare di Raduni Nazionali con un motociclista Sardo, cercare un pezzo originale per la nostra moto fra i negozi virtuali della rete e al miglior prezzo e accorgersi improvvisamente di avere “amici” inaspettati ovunque.
E’capitato sovente che girando in mezzo alla gente, in centro, negli ipermercati pensassi a quante persone ci siano che valga la pena di conoscere e quanto, alle volte, nella routine quotidiana ci siano così poche possibilità e occasioni di farlo.
La passione per la moto rientra fra quelle categorie dove conoscere persone nuove e instaurare amicizie è facile come bere un bicchiere d’acqua. Saliti sopra al nostro “mezzo” si entra già automaticamente a far parte di un mondo dove è sufficiente uno sguardo d’intesa o un gesto per instaurare un rapporto con gli altri, si può partire da soli, salire per strade di montagna, fermarsi in un locale dove fuori parcheggiate ci sono delle moto e con ogni probabilità, se lo si vuole, uscirne in compagnia o con qualche nome in più sulla rubrica, internet in questo caso è un qualcosa in più, diciamo la classica ciliegina sulla torta.
Diverso è il discorso per quelle passioni che magari sono meno propense a contatti immediati, ad esempio mi viene da pensare al modellismo, se qualche anno fa mi fosse venuta voglia di costruire un "veliero" mi sarei recato in un negozio avrei preso i consigli del negoziante e, se fossi stato fortunato, di qualche cliente più esperto al momento nel negozio, avrei potuto girare più posti o informarmi su qualche pubblicazione in libreria e magari cominciato a chiedere informazioni tramite la rubrica “posta”di qualche mensile in edicola, sarei riuscito certamente nel mio intento ma cercare persone con la mia stessa passione forse sarebbe risultato meno immediato; oggi accendo il computer, digito “velieri” su Google e immediatamente mi trovo a contatto con ciò che mi interessa, posso trovare subito risposte ai miei quesiti e in poche ore catapultato in una serie di contatti e persone con il mio stesso hobby e diverse opportunità per conoscerle, pur tenendo sempre la consapevolezza che una o più passioni in comune non costruiscono per forza un amicizia ma sono comunque una bella opportunità da sfruttare per verificarla.
Non voglio idolatrare internet o i computers ma capita ancora spesso ( come a i miei due nuovi amici incontrati al bar ) che quando si parla di quello che ci ruota attorno molte persone che non né conoscono minimamente le potenzialità o ne conoscono solo i lati negativi per sentito dire nelle cronache non lo vedano di buon occhio e anzi lo evitino, come la peste, come anche spesso mi è capitato di leggere di ragazzi costretti dai genitori a lasciare l’utilizzo di internet per una qualche influenza negativa che avrebbe potuto avere su di loro (rispetto le scelte). Naturalmente non voglio né giustificare i lati negativi che esistono e sono importanti ma volevo soffermarmi sull’altra faccia della medaglia quella che mi ha permesso, fra le altre cose, di conoscere tanta belle gente ed i miei attuali"migliori AMICI".
Considero internet un “talento”di questo secolo, alla portata di tutti. E il talento, si sa, bisogna saperlo usare bene.
Buona strada e... felice "navigazione" !!!