MOSTRA DEL PITTORE REMO GEREVINI AL MUSEO EMILIO GRECO

Mario GereviniParlare di Remo Gerevini è come “tuffarsi” in un passato catanese odoroso di zagara e salsedine, un'immersione totale nella città di Brancati e Patti, profumata di golosi arancini consumati nei bar di via Etnea. Al pittore lombardo, cremonese di nascita ma catanese di adozione, l’Assessorato alla Cultura dedica dal 16 al 30 aprile una mostra che sarà allestita al Museo Civico “Emilio Greco” e rimarrà aperta tutti i giorni, domeniche e festivi compresi, dalle ore 9 alle 13.

MUSEO EMILIO GRECO, DAL 16 AL 30 APRILE 2009 - ORARIO: TUTTI I GIORNI, COMPRESI FESTIVI E DOMENICHE (ORE 09-13)

Gerevini ha iniziato giovanissimo l’attività artistica in Lombardia. Trasferitosi a Catania negli anni ’50, vi intraprende la carriera di docente di “Disegno professionale” presso l’Istituto d’Arte, facendosi anche promotore della storica "Galleria Borgo". In seguito si sposta a Roma e nel 1975 viene nominato preside del Liceo Artistico Statale di Palermo. Nel 1983 rientra nel capoluogo etneo quale preside dell’Istituto Statale d’Arte per la ceramica di Caltagirone e in seguito del Liceo Artistico Statale di Catania. Dal 1998 al 2002 è direttore dell’Accademia di Belle Arti e Restauro “Abadir” di Catania, per dedicarsi - dopo il pensionamento - interamente alla sua amata pittura.

Sono queste le tappe di un excursus blasonato che descrive altresì il legame forte e indissolubile di Gerevini con Catania. Egli ama definirsi con evidentissimo accento lombardo “…più catanese dei catanesi…”; un suo pamphlet che ripercorre la storia artistica cittadina dal 1954 al 1967 è appunto un delizioso tuffo in una vivacissima realtà, animata da personaggi e artisti noti e meno noti: un’umanità dove il sogno e l’ideale anche artistico veniva privilegiato nei confronti del successo e del traguardo economico.

Quello con Gerevini è dunque un appuntamento da non perdere, come sottolinea l’assessore comunale alla Cultura Fabio Fatuzzo, promotore dell’iniziativa: «Ospitare l'esposizione negli spazi del rinnovato “Emilio Greco” mi riempie di orgoglio. Orgoglio di offrire ai cittadini e ai visitatori l’occasione di ammirare le opere di una figura di spicco, che per scelta di vita ha deciso non solo di risiedere, ma di “vivere” a Catania, attratto dai pregi, ma paradossalmente anche dai difetti di una città, che si può amare, anche odiare, ma certo non dimenticare né ignorare. Orgoglio nel constatare che una struttura museale, percepita come statica nel sentire comune, dimostri invece di sapersi aprire al pubblico, programmando eventi che inducono alla conoscenza non soltanto dell’artista ospite, ma anche del contenitore. L’Assessorato alla Cultura attiva così un altro tassello di quel percorso espositivo che vede i musei cittadini legati da un fil rouge progettuale, mirato al contempo alla promozione dei luoghi e non soltanto delle creazioni in mostra».

Soddisfazione esprime ancora Tommaso D’Amico, responsabile del Museo “Emilio Greco”: «Gerevini rappresenta non soltanto un pezzo di storia e di memoria culturale-artistica della città, ma sa restituire antiche atmosfere e antichi “profumi” di brancatiana memoria. Pertanto è con vivo compiacimento che il museo accoglie le tele del maestro, ulteriore passo nella qualificazione del percorso culturale della struttura e dell’offerta espositiva».

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