Misterbianco, Tony Nicotra 'Tuppu' voleva eliminare 'Pippu u maritatu'

arrestoTony Nicotra ‘Tuppu’ voleva eliminare ‘Pipo Garozzo ‘u maritatu’ . Era lui che voleva gestire la droga a Misterbianco.

Già in carcere per altri reati, Antonio Nicotra, detto ‘Tony’ 49 anni, pregiudicato di Misterbianco è stato raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare per tentato omicidio, porto d’armi e ricettazione e per avere agito per conto dell’associazione mafiosa denominata dei ‘Tuppi’.

Le indagini hanno consentito di risalire al coinvolgimento di ‘Tony’ Nicotra nel duplice tentato omicidio commesso la mattina del 3 giugno 2011 a Misterbianco, di Giuseppe Garozzo, detto ‘Pippu U maritatu’, pregiudicato, in atto detenuto, capo storico del clan Cursoti e di Angelo Adriatico. I due erano a bordo di uno scooter in via Raccomandata.

La mattina del 3 giugno 2011, Giuseppe Garozzo si era presentato alla Tenenza dei Carabinieri di Misterbianco, dopo essere stato ferito alla gamba da alcuni colpi d’arma da fuoco. Poco dopo, anche Angelo Adriatico, trasportato da ambulanza del 118, si era fatto medicare al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Garibaldi” di Catania, per una ferita d’arma da fuoco all’addome.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Tony Nicotra, appartenente all’omonimo gruppo criminale inteso “Tuppi” radicato nel territorio di Misterbianco, aveva agito con complice per dissidi con Garozzo che riguardavano – così come riportato dagli investigatori – le mire espansionistiche di Garozzo nel settore del traffico di stupefacenti a Misterbianco.

Pippo Garozzo, scarcerato a fine dicembre del 2010, dopo tanti anni di detenzione, aveva ricompattato il gruppo dei Cursoti cercando di ricollocarsi sul territorio con rinnovate attività criminali.

Nel maggio del 2012 la Polizia di Catania con l’operazione ‘Nuovo Corso’ aveva arrestato 20 affiliati dei Cursoti, tra cui Pippo Garozzo, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e da guerra, ricettazione ed altri reati tutti aggravati dal metodo mafioso.

Per questi fatti Garozzo è stato già condannato in primo grado alla pena di 16 anni e quattro mesi di reclusione.

catania.blogsicilia.it
13/02/2015

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