Misterbianco e Motta Sant’Anastasia: la pattumiera di tutta la Sicilia!

No DiscaricaStoria recente del trionfo dell’illegalità sui diritti dei cittadini
Col D.D.G. n. 1143 del 22 luglio 2014 l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità negava alla Oikos S.p.a. il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla discarica di Valanghe d’Inverno, sulla base delle numerose criticità e illegalità rilevate dalla commissione ispettiva nominata dall’ex assessore Nicolò Marino per fare luce sull’iter di autorizzazione delle discariche private in Sicilia.

Questo provvedimento, a lungo atteso, veniva accolto con enorme soddisfazione dalle comunità di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, dopo anni di lotta per liberarsi della presenza di una mega discarica situata a pochi metri dai centri abitati, che già per più di trent’anni aveva prodotto i suoi effetti sulla qualità delle vita delle popolazioni.

Il Decreto imponeva ai gestori di presentare entro il 31 agosto 2014 un progetto di chiusura della discarica, che avrebbe dunque dovuto rappresentare l’ultimo passo verso la chiusura definitiva del sito e la sua conseguente bonifica.

Un percorso che sembrava in dirittura di arrivo e che invece subiva un primo duro colpo già a settembre, con la controversa decisione del Presidente Crocetta di prorogare le autorizzazioni ai comuni a conferire a Valanghe d’Inverno fino a gennaio del 2015, in conseguenza dell’incapacità del governo regionale dare attuazione alla riforma del settore dei rifiuti!

Come se non bastasse, a distanza di poche settimane, giungeva la notizia del sequestro, da parte dei carabinieri, della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea dove conferivano i rifiuti oltre 100 comuni del messinese e di altre zone della Sicilia. A confermare le preoccupazioni delle popolazioni che ancora una volta l’ennesima emergenza siciliana avrebbe trovato facile sfogo nella discarica di Valanghe d’inverno, giungeva agli inizi di novembre la sciagurata decisione del governo regionale di utilizzare quell’impianto per affrontare la crisi del messinese!

Divenuta oramai la “pattumiera” dell’intera Sicilia orientale, la discarica di Valanghe d’Inverno da quel giorno accoglieva nuove file di camion e fino a 1000 tonnellate di rifiuti al giorno, tra le proteste dei cittadini che organizzavano presìdi spontanei di protesta fino a bloccare i compattatori provenienti ormai da tutta la Sicilia!

In questo clima di rabbia, di incertezza, di perenne emergenza ed assenza totale di programmazione da parte della politica, veniva finalmente convocata il 10 novembre a Palermo, la prima conferenza dei servizi per la valutazione del progetto di chiusura del sito.

Ma il progetto presentato dalla Oikos non convince, in quanto non fornisce certezza alcuna sui tempi definitivi di chiusura, e adotta una soluzione tecnica (quella di riempire la discarica con altri 240.000 metri cubi di rifiuti per garantire una configurazione stabile e funzionale per il deflusso delle acque meteoriche), che rischia di prorogare per mesi (quanti?) l’insostenibile situazione attuale che il presidente Crocetta ha in più occasioni definito “straordinaria” e “temporanea” (un mese!).

Una soluzione ancora una volta onerosa per il pubblico, ma certamente remunerativa per il privato, che continuerà a guadagnare dall’ulteriore conferimento di una quantità enorme di rifiuti in una discarica che doveva essere già chiusa! Un paradosso se si pensa che sulla proprietà dell’azienda grava un’inchiesta della magistratura per corruzione proprio nell’ambito dell’iter di autorizzazione della discarica, e se si pensa che il Presidente dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone ha indicato al Prefetto di Catania di adottare le misure di cui all’art. 32, comma 1, lett. B) del d.l. 90/2014 e cioè la straordinaria e temporanea gestione della società Oikos S.p.a., attraverso la nomina di uno o più amministratori straordinari, limitatamente alla gestione transitoria della discarica, al fine di realizzare le opere previste nel progetto di chiusura, contestualmente sospendendo i poteri su tutti gli altri organi sociali.

La conferenza dei servizi si riaggiornerà il 3 dicembre 2014 e in quella data sarà fondamentale far pervenire al tavolo tecnico della regione il nostro punto di vista.

I Comitati No Discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, avvalendosi del prezioso contributo del Professore Aurelio Angelini, docente di sociologia dell’ambiente ed ecologia ed esperto ambientale, dalla prima ora a fianco dei cittadini, ritengono che il progetto di chiusura e di bonifica la bonifica possa essere ripensato in diversi modi, non certo mettendo dentro altri rifiuti!

Si ritiene che la scelta migliore sia invece quella di ripristinare lo stato dei luoghi mediante la rimozione dei rifiuti depositati e delle eventuali altre fonti di contaminazione ancora attive. Procedere alla bonifica delle matrici ambientali che all’esito della completa rimozione dei rifiuti dovessero risultare contaminate. Mettere in sicurezza la discarica tramite il suo integrale rifacimento nel rispetto della direttiva 1999/31/CE e del D.Lgs. n. 36 del 2003 e del D.Lgs. n. 152 del 2006.

Questa operazione si ritiene essere quella ambientalmente migliore e, non avendo nessuna controindicazione, può essere realizzata in sicurezza sia per il rilascio di biogas e di polveri e sia per le acque di percolato.
I maggiori rischi ambientali posti dall’intervento possono essere contenuti procedendo ad un pretrattamento in sito dei rifiuti depositati, mediante la tecnica dell’aerazione prolungata, a bassa pressione, con contemporaneo allontanamento del percolato (tecnologia “AirFlow”), tecnica già adottata con successo in altre esperienze. L’intervento di Capping, proposto dall’Oikos, non risolve il problema dell’inquinamento dell’area se prima non si esegue la bonifica.

Della nostra proposta, scendendo nei dettagli e nei particolari tecnici, avremo modo di parlarne sabato 29 novembre, in un incontro pubblico presso lo Stabilimento Monaco di Misterbianco, insieme al Prof. Angelini, per chiedere, con una proposta concreta ed operativa, la chiusura definitiva della discarica, senza più proroghe ed interventi a carattere “straordinario” che sanno tanto di beffa per chi in questi anni si è battuto per assicurare un futuro alle proprie comunità.

Nel corso dell’incontro sarà anche rilanciata con forza l’esigenza di provvedere ad un’adeguata bonifica della “vecchia discarica”, quella di Tiritì che per oltre trent’anni ha visto riversare nel nostro suolo di tutto e di più! A questo scopo chiediamo un’indagine della magistratura sulle modalità di gestione dell’impianto di cui quest’estate è stata disposta la chiusura definitiva.

All’assemblea saranno presenti anche l’Assessore all’Ambiente del Comune di Messina Daniele Ialacqua, e il magistrato Nicolò Marino, già assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, per ribadire che è la politica che dovrebbe occuparsi di programmare un buon piano rifiuti che muova verso la strategia Rifiuti Zero progettando la messa in opera dell’impiantistica del compostaggio, della separazione e recupero, degli impianti di digestione anaerobica già previsti dal Dlgs 36/2003. Senza questo passaggio, qualunque soluzione tecnica rischia di tramutarsi in una beffa, l’ennesima per i cittadini e i territori.

I Comitati NO DISCARICA
di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia
27/11/2014

tags: