Il Comitato cittadino LA VOCE DI MISTERBIANCO ha dato voce alle proteste dei Cittadini per la continua mancanza di acqua nelle abitazioni.
L’interruzione dell’erogazione idrica, lo stato delle condotte e della rete di distribuzione sono il vero problema della città di Misterbianco, insieme a quello dei suoi DisAmministratori comunali, a cui il voto degli elettori attribuisce la cura della cosa pubblica.
La precarietà di questo servizio, più di altri disservizi, colpisce tutti allo stesso modo: i cittadini, le scuole, i ristoranti, le (poche) imprese, gli esercizi commerciali, l’agricoltura.
Sono anni che questo si verifica e sono anni che l’Amministrazione, sempre la stessa a grandi linee, promette che provvederà, ma quando?
Sono trascorsi sei anni dal reinsediamento del sindaco che ormai amministra da cinque legislature ed il bilancio delle problematiche affrontate, risolte e avviate a soluzione, in particolare per l’acqua, non è positivo. Il tipo di problematica tecnica che si ripresenta di volta in volta ci ha fatto maturare la consapevolezza e la coscienza che il disservizio nella quantità e qualità della erogazione idrica non è imputabile all’Amministrazione comunale, ma lo è per il modo in cui viene essa affronta, che si risolve nel non sapere e non volere stare dalla parte degli utenti, che chiedono al Sindaco la capacità di governare le criticità di territori urbanizzati come il nostro.
Perchè il Sindaco non informa la cittadinanza sulle responsabilità del disservizio?
Oppure siccome l’acqua non è un diritto, ma una merce come le altre, si compra e si vende e gli utenti devono solo garantire facili utili al gestore?
Non si deve certo sottovalutare che il gravissimo problema dell’acqua riguarda lo stato del sistema idrico, l’inefficienza della manutenzione ordinaria, la difficoltà delle ispezioni, la lunghezza del percorso, la precarietà della rete di distribuzione, le possibili contaminazioni, l’assenza della mappatura della rete e la rilevazione delle utenze, di programmi di ammodernamento e di investimento o del piano per le emergenze, ma soprattutto è irrisolvibile perchè manca la volontà, la capacità politica e la responsabilità etica di garantire l’acqua, non diversamente da altri servizi alla collettività.
Se tutti questi complessi interventi sono doverosi, il Comune si vuole attivare per ottenere la loro messa in opera attraverso l’adozione di un piano pluriennale di intervento? Può dimostrare concretamente alla Cittadinanza la sua volontà di risolvere il problema?
si impegna a rispettare le forme di tutela dell’utenza, pubblicando sul sito comunale le indicazioni o anche le modalità per presentare reclamo ed ottenere i rimborsi in caso di disservizio?
E’ naturale domandarci se la responsabilità del gestore finisce al contatore. E dove comincia quella dell amministrazione? I cittadini hanno diritto di chiedere agli Amministratori comunali che vi sia la certezza della normale funzionalità dell' erogazione dell’acqua e che sia garantito il servizio?
Sindaco, operiamo bene per il nostro paese, che il lavoro non si ferma certamente al normale ripristino dell'orologio guasto della Chiesa Madre.
Giusi Percipalle