Il popolare martogliano chiude e impreziosisce la stagione del Teatro del Canovaccio. Figlio dei precedenti “Cunti”, “i Cunfidenzi di Martoglio” si preannuncia al pubblico come una sapiente e originale convergenza di ironia grottesca e rilevanti tematiche cultural-sociali. L’elaborazione testuale è firmata da Eliana Esposito, talentuosa mano che, nel rispetto dell’universo di Martoglio, ha approfondito le radici culturali socialiste dell’autore siciliano, dando vita ad un composit di episodi di vita quotidiana prettamente “civitota”, tratti da “L’Altalena”, “San Giuvanni Decullatu”, “Nica”, ma soprattutto dal D’Artagnan. Il celebre giornale martogliano sarà proprio il fulcro concettuale dello spettacolo: in una Catania socialmente atavica, l’informazione sembra essere l’unica speranza di cambiamento positivo per un popolo che ha voglia di “entrare nella storia”. Qui nasce il perspicace lavoro registico di Elio Gimbo, che ha ingegnosamente creato un parallelismo tra Nino Martoglio e Pippo Fava, due ardimentosi intellettuali che qualcuno ha messo ha tacere…
Sul palco, tra un battesimo, un fidanzamento, una lezione di canto e un rosario, sarà facile concedere la mente al divertimento, ma lo spettatore non saprà tralasciare la teoria induttiva del compianto autore siciliano: il particolare dei conflitti sociali, delle dinamiche classiste è la chiave per comprendere il generale della storia umana.
Ancora una volta, in occasione dei “Cunfidenzi di Martoglio”, verranno messe alla prova le poliedriche doti del piccolo grande Teatro del Canovaccio. La qualità interpretativa porterà i nomi di Cosimo Coltraro, Giuseppe Calaciura, Carmela Buffa Calleo, Cinzia Caminiti, Laura Giordani, Fiorenza Barbagallo, Sabrina Tellico, Nadia Trovato, Gabriele Arena, Pietro Lo Certo, Francesca Penna, Raffaella Esposito, Massimo Giustolisi, Daniele Scalia, Orazio Sava. I costumi sono ad opera di Rosy Bellomia e le scene di Bernardo Perrone. Cast e regia sono pronti a svelare al pubblico i “cunfidenzi” del compianto scrittore siciliano, che ha guardato con occhio attento e benevolo alla condizione del suo popolo.