La conseguenza di questa “necessità” è
di sporcare la città e con lei il suo decoro. Si sporca la proprietà
privata, quella pubblica, i muri, i cartelli stradali, gli orologi
delle piazze, pali e palizzate, recinzioni ecc. Non un solo angolo dei
quartieri resta immune da quella che oramai è definita “la calata dei
Lanzichenecchi”, (soldati mercenari del Sacro Romano Impero, all'inizio
del XV secolo, lasciandosi al loro passaggio solo morte e distruzione).

Questi
candidati, portatori di voti, nella loro maggioranza restano “figure
mute”, privi di riscontro sui temi attuali della politica
misterbianchese, Come restano silenziosi i loro “capicordata” di lista
davanti a tale scempio, i loro interessi prevaricano quelli
dell’educazione civica.

Il loro silenzio offende
la celebrazione del 25 Aprile, una data che segna l’inizio della
democrazia nel nostro paese, sono morte tante persone, martiri del
nazifascismo, per ridare valori e regole alla nostra Repubblica, ma
questi capiscono qualcosa delle regole democratiche?

Tutti
amano Misterbianco, nei loro slogan chiedono voti per 
governare “bene” il nostro paese e nel contempo - devastano l’arredo
urbano - la proprietà privata – la decenza della cittadinanza.

Un
bel esempio di legalità e “amor di patria”, per dei candidati che si
apprestano ad amministrare una comunità nel pieno dei suoi istituti. Il
punto di domanda è… che fine ha fatto la democrazia a Misterbianco?
Esistono ancora regole che valgono per tutti? Oppure bisogna rassegnarsi?

Personalmente
diffiderei di simili comportamenti e voterei quei candidati che hanno
dato prova di legalità, modestia e competenza.