Lettera a Nino (Marchese)

Caro Nino

ti scrivo questa lettera nel giorno del solstizio d'estate (quello più lungo dell'anno) caratterizzato da un caldo torrido, perché penso rappresenti (metereologicamente) nei fatti, gli avvenimenti che si svolgeranno oggi.

Anche se non ufficiale, so di certo che la tua candidatura alla Presidenza del nuovo civico consesso, è una candidatura autorevole, e condivido perciò quanto scritto su La Sicilia, che la tua eventuale nomina può rappresentare un punto di equilibrio certamente importante, visti gli atti che dovrà esaminare e deliberare l'assise che andrai a presiedere. Mi permetto quindo amichevolmente di inviarti il mio "in bocca al lupo".

Altro discorso vale invece per la figura del tuo vice, che a ben vedere, la maggioranza ha deciso di affidare ad un membro di minoranza. E qui la cosa si complica, non già perché la minoranza da sola non ha i numeri per imporsi nella elezione di un proprio candidato, ma perché, da quanto mi risulta, non essendo intercorsi colloqui, incontri (almeno pubblicamente) vorrei capire quale metodo verrà utilizzato e accettato nella scelta del vice presidente dai due schieramenti.

La carica sarà assegnata ad uno dei consiglieri più votati? potrebbe essere una scelta.

Oppure verrà assegnata ad un consigliere eletto nel gruppo più rappresentato (quello dell'On. Leanza per intenderci), anche questa è una scelta altrettanto logica.

Il candidato potrebbe essere proposto dalla minoranza in quanto espressione rappresentativa (che non vuol dire necessariamente unanime) del gruppo di opposizione. Ancora una scelta valida.

Ma un tarlo mi rode nella mente e voglio manifestarlo apertamente, perché la politica dei corridoi, delle alcove non mi è mai piaciuta tanto, ancor meno oggi, e preferisco la POLITICA chiara, fatta di dialettica e confronto alla luce del sole, in modo che tutti i cittadini possano capire e quindi apprezzare o censurare, gli atti posti in essere.

Il tarlo che mi rode mi porta a pensare che potrebbe invece risultare eletto un "non candidato"; un nominativo cioè che viene fuori da altro tipo di considerazioni che nulla hanno a che vedere con la metodologia logica prima descritta. Rispondente quindi a una scelta dettata da considerazioni, contingenti o forse anche opportunistiche, ma non appartenenti alla categoria della logica.

Caro Nino quale migliore viatico sarebbe, per Voi maggioranza, sfrondare di tutti gli eventuali sospetti di combines, questa scelta importante. Nel momento in cui avete deciso di concedere questa carica (in modo politicamente apprezzabile) alla minoranza, siate attenti e imparziali spettatori, ma fate in modo di lasciare realmente la scelta al gruppo di minoranza.

Il resto verrà da sè. 

Nel giorno di inizio estate questo sarebbe proprio un buon inizio.

Buon Lavoro e Buona fortuna.

Cordialmente

Pippo Gullotta

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