La rescissione del contratto col Consorzio Simco non avrà conseguenze

Simeto Ambienteda lasicilia.it
A decidere saranno loro, i tre saggi. Ancora
una settimana per sapere il responso
finale sulla vicenda legata all’applicazione
o meno delle decurtazioni
di una parte di somme da pagare
per il servizio di raccolta e smaltimento
rifiuti nei 18 ComuniAto Ct-3,
nodo del contendere tra Simeto-Ambiente
e Consorzio Simco.
Al momento ognuna delle parti resta
ferma sulle sue posizioni. Da una parte
c’è il Consorzio, secondo il quale non
deve essere applicata nessuna penale
alle somme previste per contratto visto
che, come ritiene il Consorzio, se vi sono
stati problemi per l’espletamento
di alcune parti del servizio (vedi raccolta
differenziata) la colpa sarebbe di Simeto-
Ambiente che non ha messo il
Consorzio nelle condizioni di effettuare
il lavoro così come previsto da contratto.

Dall’altra c’è Simeto-Ambiente che
invece sostiene che il Consorzio Simco
è inadempiente da sempre, da quando
ha preso in mano il servizio, anche
quando, cioè il pagamento per loro era
assolutamente regolare. Il cda già ad
inizio del 2008 richiamò il Consorzio
Simco per essere
inadempiente
con la raccolta
differenziata. Da
Simeto-Ambiente,
evidenziano
inoltre, come i
centri di raccolta,
richiamati dal
Consorzio per la
mancata effettuazione
della raccolta
differenziata,
sarebbero solo
una scusa, visto
che quando il Consorzio vinse il servizio
non c’erano Centri di Raccolta.
Il risultato è che se non si fa differenziata,
l’immondizia va nell’indifferenziata,
quindi in discarica, con il risultato
che a pagare è il cittadino, con la Tia.
Una spesa non indifferente se si pensa
che per le discariche si pagano 80 euro
a tonnellata. Cifra da capogiro se si moltiplica
per 164 milioni, pari alla cifra di
immondizia andata in discarica e prodotta
nel 2008 nei 18 Comuni di Simeto-
Ambiente. Di contro la differenziata,
sempre nel 2008, ha raggiunto quota 14
milioni e 500 mila chili (pari 8,16%).
Tra le due parti, dunque, la frattura è
ormai insanabile. In questo caso le strade
che si aprono sono due, o l’affidamento
viene assegnato alla seconda
ditta che vinse l’appalto o si deve bandire
una nuova gara. In entrambi i casi
nessun timore di perdita di lavoro per
gli operatori ecologici, visto che una
clausola del contratto, nata da un accordo
con i sindacati, impone l’assorbimento
dei lavoratori per la ditta che
vince l’appalto.

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