La Lotta alla Discarica non deve diventare gioco di bassa politica tra fazioni o sindaci duellanti

Discarica MisterbiancoAvevo previsto che il processo olfattometrico dell’Arpa sarebbe stato un espediente usato per allungare i tempi degli effetti illusivi di quel dialogo tra Regione e popolo antidiscarica, perché in verità la concretezza della prova d’insalubrità dell’aria era stata data già dalla popolazione che si è servita per parecchi anni dei propri nasi umani come sensori per segnalarne il malessere al governo regionale.

Ora abbiamo in più il valore aggiunto dei dati di monitoraggio, tuttavia da quel dialogo col governatore Crocetta sono trascorsi altri 4 mesi durante i quali, piuttosto di mettere mano alla pianificazione di adeguate soluzioni, sono state emanate invece provocatorie ordinanze fuorilegge senza alcun cambio di passo. In perfetta similitudine coi precedenti governi di Cuffaro prima e di Lombardo poi, chiunque ne assuma il governo tende a rimpiazzare ogni abitudine, sempre al traino di scellerate decisioni che vengono prese non si sa in quali stanze segrete dell’ARS o altrove..ed in quale modo.

Adesso sono pesanti le responsabilità del PD ed è giustificato lo sdegno manifestato dai Comitati NOdiscarica di Misterbianco e Motta alla Festa Nazionale de l’Unità tenutasi lo scorso mese a Catania, dove il sindaco Di Guardo, invece di personalizzare in se stesso la protesta antidiscarica, avrebbe dovuto placare il suo intemperante narcisismo di primo attore dando visibilità all’essenzialità di quel generoso protagonismo reale che spetta invece ai leaders dei Comitati e alle rispettive popolazioni da cui è scaturita la forza di pressione sociale.

Lascia perplessità, infatti, il solito show antidiscarica recitato in questa festa dall’ex deputato regionale Di Guardo che, censurando ora l’attuale politica regionale del suo collega PD Crocetta, lascia all’oblìo e non spiega cosa ancor prima abbia rappresentato alla Regione(XIV-XV legislatura) la propria deputazione e quella della sua squadra PD, ieri unanimi ALLEATI sostenitori del 3°e 4°governo Lombardo quando i miasmi della discarica erano già assai insopportabili, ed oggi “RUFFIANI” dell’antidiscarica per rifarsi una verginità e costituire un alibi alla loro incapacità di spettatori passivi all’Ars. Adesso il paladino (sindaco per passione) sulla questione della discarica minaccia di autosospendersi dal PD (ma non dal mandato elettorale), subito dopo ritratta, scarica le responsabilità sul suo partito, esibisce il suo gigionismo e brandisce la scimitarra su presunti colpevoli, quando invece per l’autorevole investitura di deputato egli avrebbe potuto anzitempo battere i suoi “onorevoli” pugni dagli scanni dell’ARS, dove teneva posto prima della sua quarta incoronazione a Sindaco avvenuta nel 2012. Una incoronazione tramata peraltro di artificiose liste a danno del candidato sindaco ufficiale PD Massimo La Piana e dei giovani in maglietta arancione dell’allora Circolo di Misterbianco. Ma non voglio addentrarmi nelle verità storiche del suo CURRICULUM di appassionata carriera, di cui avrei voluto invece capire soltanto come per la sua dichiarata “passione” possa convertirsi e conciliarsi alle molteplici ambigue variabilità degli inciuci di salvataggio. Mai avrei immaginato TANTA COERENZA ALLE PROPRIE INCOERENZE, ma si sa che la colpa è sempre degli altri, e allora gli diventa più semplice puntare il dito su altri o incolpare il mucchio.

Per mia equidistanza di giudizio provo anche perplessità per le controverse dichiarazioni del consigliere Marcello Russo, postate il 13 Agosto(quasi 2 mesi addietro) sulla propria pagina di facebook in replica a quanto dichiarato dal Sindaco Di Guardo in conferenza stampa sui dati della qualità dell’aria monitorata lo scorso luglio dalle centraline Arpa. Infatti, per il ruolo assegnatogli e sulla base della relazione avuta dall’esperto a cui egli fa riferimento, sarebbe stato più confacente riferire le informazioni SUBITO in convocazione straordinaria a quel Consesso di cui fa parte al fine di dare chiarezza ai propri dubbi di strumentalizzazioni o esagerazioni dei dati. E poi, se le risultanze avessero dato ragione alle sue intuizioni, farne anche eco alla pubblica opinione e sulla piazza mediatica internet, dove i lettori potessero dar sfogo, spiegarsi, scrivere e commentare. Ritengo inoltre devianti ed inopportune sulla vicenda della discarica le prodezze indirizzate dal Russo (consigliere al Comune di Misterbianco) al suo collega d’arma Anastasio Carrà (sindaco di Motta ). Meglio se queste prodezze del “benfatto”, piuttosto che mitizzarle sulle pagine web, il nostro consigliere li lasciasse giudicare a chi conosce perfettamente come stanno, per cui le preoccupazioni dei dati Arpa (lanciate ora dal nuovo sindaco di Motta a ben 8 istituzioni pubbliche) rappresentano soltanto il ridicolo esordio di un braccio di ferro tra Di Guardo e Carrà, l’un contro l’altro armati di demagogiche posizioni per lavarsene (come Pilato) le mani e, comunque, per “scippare” una qualche medaglietta da appuntarsi ciascuno sulla propria fascia tricolore al momento opportuno di adunanze elettorali.

E neppure mi soddisfano, infine, le esposizioni in cronaca del giornalista che nelle scorse settimane, riportando su questa pagina web le distanti posizioni dei due Sindaci duellanti, sminuisce gli sfoghi di commenti dei lettori differenziandoli tra post di “fans” dell’uno e post di “detrattori” dell’altro. Un incauto uso di termini che, nella malcelata intenzione di accomodare vanaglorie a qualcuno, tende ad oscurargli le incoerenze trascurandone l’essenza critica. Tra questi concittadini “sfoganti” mi ci pongo anch’io, e sono certo di trovarmi con loro in buona compagnia anche quando le rispettive opinioni potessero risultare non coincidenti, ma non mi sento “detrattore o fan” di alcuno, né voglio sembrare un moralizzatore di comportamenti e neppure ho l’aspirazione di tornaconti personali o di “entrature” nell’Istituzione Comunale. Confesso, con qualche pecca di presunzione, di essere partigiano delle mie idee, e rifuggo le inutili polemiche. Scrivo spesso sul web solo per confrontarmi con altri e per gratificarmi della mia autonomia di critica su cause ed effetti che purtroppo ci e mi coinvolgono, sforzandomi di adeguarla a quelle che possano sembrarmi le soluzioni emergenti. Ed anche sulle vicende della discarica ho riportato di volta in volta le mie ipotesi(*)per quel che possano valere o non valere, sempre nella consapevolezza che a taluni quello che vi si legge può risultare anche di non gradimento.

Resto, pertanto, convinto che occorre dare un’inversione di rotta alla protesta dei Comitati NOdiscarica, i quali dovranno “riappropriarsi” innanzitutto del meritato protagonismo e, considerati gli indugi ostativi alla chiusura della discarica, infondere nei Consiglieri comunali la necessaria audacia di “AUTOSOSPENDERSI (TUTTI INSIEME) DALLA DELEGA ELETTORALE”, inclusi i due Sindaci e le rispettive Giunte (in quanto tutti rappresentanti eletti da noi nelle Istituzioni Comunali di Misterbianco e Motta).

Più che fare ostentazione di scioperi della fame, sit-in e sfilate in fascia tricolore, l’estrema azione alternativa che le Istituzioni Comunali dovrebbero assumersi, visti i risultati deludenti delle loro improduttive iniziative, sarebbe l’unanime autosospensione del mandato elettorale per dare un incisivo input alla lotta antidiscarica ed una prova di palese lealtà alla protesta sociale in difesa delle 70mila anime che popolano i due Comuni interessati.

Ciò costituirebbe una salda UNIONE TRA POPOLO E ISTITUZIONI DEMOCRATICHE DI BASE che darebbe un forte segnale di rifiuto al sistema con risonanza nel governo regionale e nazionale, il debutto di una pesante e significativa protesta che conta, non violenta, dignitosa e sicuramente vincente.

Sulla Discarica, invece, i due Sindaci e Consiglieri dell’una e dell’altra parte adottano ancora le solite ricette, artifizi, denunce, scenette e comizi demagogici che non approdano a niente se non ai loro tornaconti personali di durare, un teatrino di bassa politica (col supporto giornalistico di panegirici su commissione) dinanzi ad una popolazione intossicata e stufa di dipendere dall’arbitrio dei pochi o di restare ignara vittima di populismi ruffianeschi. Manca, infatti, l’intelligenza di chi dovrebbe darle le CHIARE RISPOSTE POLITICHE e manca anche la perspicacia di chi queste risposte dovrebbe riceverle, col rischio che la vicenda della discarica si riduca ad un gioco d’azzardo e di ambigui compromessi per intemperanti ambizioni personali, nelle quali possano sicuramente NON RICONOSCERSI le ragioni della legittima protesta antidiscarica dei Comitati, una protesta che da ragionevole e democratica forza di pressione sociale possa invece trasformarsi in “rivolta popolare”.
(*)Link: Resta insoluto il malessere dei rifiuti prodotto dal benessere

Enzo Arena

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