In principio ci fu la “peste nera” che nel Medioevo s’aggirava tra le città d’Europa, seminando vittime dappertutto!
Poi ci fu la “freccia nera” che s’aggirava per la foresta di Sherwood, con Robin Hood, a difesa dei più deboli.
Ci fu anche “l’uomo nero” che, oltre a girare di notte nelle camerette dei bambini per farli andare a nanna, s’aggirava nei “vie scure” del paese, durante i comizi del ‘12, poi vinse le elezioni, anche se fu offeso, tradito, esiliato, “sedotto e abbandonato”!
C’erano i “gatti neri” che s’aggiravano sempre, quando meno te l’aspettavi, in mezzo alla via, prima che passava la macchina di turno, e i superstiziosi… cambiavano strada!
Ci fu anche “l’oro nero” che s’aggirava tra le montagne e i fiume del vecchio west, “producendo” file interminabili di cercatori e di pionieri.
Venne anche il tempo della “magia nera” che s’aggirava, si diceva, soprattutto tra le donne, causando paura, dolore e “bruciar di carne umana”!
Poi venne la “mano nera”, che s’aggirava nei primi del Novecento, in America, tra le strade di New York, Chicago, San Francisco, “esportata” da strozzini d’oltreoceano, che minacciava di morte e taglieggiava i ‘miricani!
C’è anche la “pietra nera”, incastonata all’interno della Moschea della Mecca, il luogo più sacro dell’Islam; dicono che da principio era bianca, e che divenne nera a causa dei tanti peccati commessi contro Allah, altri dicono semplicemente che si tratta di una meteorite. Chissà dov’è la verità!
Una volta, c’era anche la “foresta nera”, situata nella parte sud-occidentale della Germania, un polmone verde per l’Europa, un luogo di rifugio e di pace per pensatori e filosofi.
Di recente, c’è stata anche la “morte nera”, un’arma di distruzione di massa, comparsa nella saga cinematografica di “Guerre stellari”.
Poi, agli inizi del Duemila, fu la volta della “luna nera”, che s’aggirava su Rai 1, proprio dopo il Tgi della sera e faceva vittime… tra i concorrenti! Ci sono anche gli “occhi neri”, e sono quelli che “a me piacciono di più”. Ma chista è ‘n’autra storia,… meglio soprassedere!
E… infine, ecco apparire il “SACCO NERO”, che s’aggira di soppiatto per le vie di Misterbianco. Non sai mai chi lo porta, né cosa porta, non sai manco da dove viene, e neanche dove va! Lo trovi là, dove meno te l’aspetti, all’improvviso, in bell’ordine, dietro l’angolo, avanti l’uscio, sotto l’albero, davanti la macchina, sutta ‘u mussu! E chi gli dice cosa!? A volte sta giornate intere, addirittura settimane, sotto il sole, sotto la pioggia, nei festivi, di domenica, nei giorni feriali! E chi lo smuove! A volte è solo soletto, che fa pena anche a vederlo, a volte smilzo, striminzito, disseccato, altre volte grasso, pònchio, ossuto, panciuto, straboccante, ma sempre abbottonato, lucido, incravattato,… che alla forma ci tiene, eccome! Alla linea meno, però! Ma più spesso li vedi in compagnia, due, tre, persino quattro, ammonticchiati, ammucchiati, intrecciati, screanzati, chissà che sballo, che divertimento, che sollazzo… per quelle “manine” misteriose che le han deposte con cure in quell’angolo di mondo! Ah,… chi ci l’avissuru a tagghiari! Chissà cosa ha dentro! Cosa contiene, cosa nasconde! Quali segreti, quali misteri si porta dentro!
Occhiu vivu, dunque, al “SACCO NERO”! E, mi raccomando, niente paura, niente sconti, tolleranza zero! Se lo vedete, acchiappatelo, fermatelo, isolatelo, denunciatelo, fatelo arrestare! Ppi subbitu! Prima che ci soffochi la bocca e ci tolga anche il respiro, prima che ci sommerga, che ci tappi la porta d’ingresso, che ci seppellisca vivi, che ci muri la casa, che arrivi fino al primo piano, alla terrazza, fino al tetto, prima che sia troppo tardi! Prima che Misterbianco, e il mondo intero, finisca dentro un enorme “SACCO NERO”! Per poter dire un giorno, finalmente,… c’era una volta il “SACCO NERO”!