La cultura della "Mafia"

Nino Di GuardoMolti di voi ricorderanno circa 3 anni fa il polverone alzatosi in occasione della colorita espressione che il sindaco DI GUARDO utilizzo' nei riguardi dell' allora consigliere e carabiniere signor Russo, apostrafandolo come " sbirro ". Allora scrissi nei commenti sui social questo intervento ispiratomi soprattutto dalla biografia politica del sindaco contenuta nel libro " SINDACO PER PASSIONE " . Riporto di seguito quello scritto che mi sembra piu' attuale che mai...

Dare del mafioso al sindaco DI GUARDO è una bestemmia!!! chi lo fa o non conosce assolutamente nulla della storia recente di misterbianco e del meraviglioso contributo che EGLI ha dato allo sviluppo di questo comune,o mente sapendo di mentire.

Conoscendo il modo di comunicare del sindaco vorrei esprimere il mio parere sulla sua performance in consiglio comunale.
La mafia è un fenomeno complesso e articolato,ma in buona parte riconducibile ad alcuni dei tratti piu' rilevanti della cultura siciliana.Noi siciliani siamo i primi a dover imparare ad accettere questo fatto; come tutte le culture,anche la nostra è ambivalente e complessa.Dobbiamo riconoscere cosi' che essa è contemporaneamente matrice di efferate nefandezze come di meravigliosi e generosi atti di sacrificio.In questa prospettiva l'operato di NINO DI GUARDO, per molti versi, incarna ed esemplifica, dandogli corpo, questo principio.

Il modo migliore per conoscere una cultura,ed in special modo la nostra,consiste NELL' ANALIZZARE LE PRATICHE SOCIALI E LINGUISTICHE, spesso coincidenti,vigenti in quella cultura. ORA,chi conosce bene il sindaco DI GUARDO, capisce perfettamente che egli ha appreso questa lezione, l'ha fatta sua.Queste cose si apprendono vivendole,rendendole parte del proprio corpo.NINO DI GUARDO ha vissuto le pratiche sociali e linguistiche della societa' siciliana contadina e ne ha INCARNATO la dimensione positiva,scartando quella nefasta.DI GUARDO, che adesso viene addirittura additato come mafioso,è un siciliano che ha mostrato a TUTTI, siciliani e non,come sia possibile che una cultura possa lottare contro se stessa.A volte vincendo,a volte perdendo.Attraverso la sua azione di SINDACO ha combattuto contro la cultura mortifera mafiosa e lo ha fatto con le armi del PRAGMATISMO E DEL SIMBOLISMO, due opposti che EGLI ha saputo far convivere e li ha nutriti col suo operato.

Questo ambivalente connubio lo si risconta soprattutto nella sua strategia comunicativa:ogni proverbio,ogni sua espressione "colorata",  sono sempre ammantati da una forte carica simbolica,anche contraddittoria,ma ugualmente espressione della medesima antica saggezza contadina...W DI GUARDO, W MISTERBIANCO.

Matteo Grasso

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