Il nostro diritto a pretendere chiarezza

Sede comune - MisterbiancoLeggo da giorni i pensieri di molti, di coloro che si presentano tra le prime file della politica di Misterbianco ed anche di coloro che si sono ritrovati o hanno deciso di stare dietro le quinte.

Leggo commenti di compagni di partito dell'artefice e carnefice della politica locale attuale, delusi per una mancata considerazione, che mi par di ricordare non è la prima volta che accade.
Leggo post di incaricati a titolo gratuito, dimessi per dimostrare il loro disaccordo a questa unione, amareggiati per una mancata gratitudine ed un riconoscimento che dopo anni di lavoro gli era dovuto.

Leggo i cittadini, coloro che hanno più dei politici il Diritto ad esprimere la loro opinione, perchè raggirati in campagna elettorale da belle parole, da quel copione di uno scenario di commedia dialettale del teatro misterbianchese. Leggo e comprendo ancor di più alcuni passaggi, la conferma di ciò che sostengo da sempre.

Inevitabilmente arriva il mio pensiero, ed è con queste righe che desidero condividere con voi un disagio personale che mi attanaglia, prima come cittadina di questa comunità e poi come elettrice, rivendicando non ultimo il mio, o meglio, il nostro diritto a pretendere CHIAREZZA.
Da sempre e con coerenza ho preferito essere diretta, nel rispetto del pensiero altrui.

Lo stesso rispetto che però pretendo per me e per quanti la pensano come me. Purtroppo però c'è chi è' convinto di poter decidere, di poter fare e disfare senza curarsi della coerenza del rispetto di chi ha votato un' idea, una persona, un programma politico e oggi se ne ritrova un altro.
Un problema di coscienza che non urta certamente coloro che in campagna elettorale, riuniti in fazioni opposte si massacravano, si offendevano l'un l'altro e oggi invece si sono uniti in un matrimonio combinato.

Cosicché grazie a qualche ingarbugliata spiegazione di un quieto vivere, che permette ad ognuno di loro di mantenere le poltrone per altri due anni, ci siamo ritrovati intrappolati nel loro modello, ambiguo ed incoerente, lontano certamente dal mio.

E quindi il mio disagio, nel comprendere ciò che non si può comprendere, nell'accettare il contrario di tutto e soprattutto nel loro bieco tentativo di mortificare quanti e sono tanti non la pensano come loro.

Giusi Letizia Percipalle

tags: