Il bilancio partecipato a Misterbianco non funziona! Occorre cambiare le modalità di gestione!

Attiva MisterbiancoSono appena 17 i progetti presentati dai cittadini nell’ambito del bilancio partecipato 2018. Un dato davvero deludente per un comune di 50.000 abitanti, ancora più sconfortante se si pensa che lo scorso anno i progetti presentati erano stati più del doppio (39). Evidentemente i misterbianchesi o non conoscono a sufficienza le possibilità offerte dalla Legge regionale 5/2014, che prevede l’obbligo per i comuni di destinare almeno il 2% dei trasferimenti regionali di parte corrente con forme di democrazia partecipata, pena la restituzione degli stessi alla Regione, o non ci credono!

Questo nonostante gli sforzi del Consiglio Comunale che ad aprile ha approvato un nuovo regolamento per la gestione del bilancio partecipato, senza però recepire le proposte più qualificanti che Attiva Misterbianco aveva avanzato in una bozza di regolamento inviata il 07 ottobre del 2017 all’attenzione di tutti i consiglieri ed in particolare della commissione competente. In quella bozza prevedevamo tra le altre cose: la destinazione al bilancio partecipato di un minimo del 5% dei trasferimenti regionali di parte corrente (a fronte del 2% previsto dalla legge); la convocazione da parte dell’amministrazione comunale di un’apposita assemblea pubblica per spiegare ai cittadini l’istituto del bilancio partecipato e le relative modalità di gestione; la possibilità di raccogliere le proposte attraverso forum tematici e assemblee di quartiere; pubblici incontri per illustrarle e chiedere i voti dei cittadini; l’obbligo di pubblicare con apposito atto deliberativo le motivazioni di esclusione delle proposte non ammesse e di portare al voto popolare tutte le proposte che superavano il vincolo di fattibilità operativo, unico discrimine tecnico affinché poi scegliesse la cittadinanza; la possibilità di votare non solo attraverso il web ma anche attraverso seggi “fisici” da allestire in zone diverse del territorio; il monitoraggio dei risultati da conseguire attraverso i progetti ammessi.

Tutte proposte che andavano nella direzione di allargare il più possibile la partecipazione reale dei cittadini al processo decisionale. Nessuna delle nostre proposte che riprendevano elementi qualificanti della circolare della Regione Siciliana n. 5/2017, per motivi che ci sfuggono, ha trovato spazio nel regolamento licenziato dal Consiglio Comunale. I risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti! Ci risulta, infine, che dei 17 progetti presentati, ben 9 siano stati scartati con motivazioni discutibili, quali il fatto di proporre iniziative da svolgere nel 2019. Se così fosse vorrebbe dire che ai cittadini, per via di una procedura che non si chiuderà prima del 24 ottobre (data ultima per votare on line le proposte pervenute), si sta chiedendo di esprimersi solo su progetti da realizzarsi negli ultimi due mesi dell’anno (novembre e dicembre), senza peraltro che la circostanza sia stata spiegata dal bando nella fase di informazione, bando manchevole anche dell’indicazione del budget che l’amministrazione ha destinato a queste proposte (come invece espressamente indicato dalla circolare 5/2017 sopra citata). O vorrebbe dire, circostanza ancora più grave, che il bilancio partecipato si risolverebbe in una sorta di “contributo mascherato” per iniziative che si sono già svolte prima che il bando uscisse e che vengono in questo modo “finanziate” attraverso risorse diversamente non utilizzabili.

Un bilancio partecipato organizzato in questo modo non ha senso. Chiediamo, dunque, che vengano riammessi alla selezione i progetti esclusi con questa motivazione e che venga al più presto modificato il regolamento col recepimento delle proposte che Attiva Misterbianco ha avanzato già lo sorso anno. Il bilancio partecipato deve essere organizzato in modo da rappresentare uno strumento innovativo di stimolo e di partecipazione dei cittadini alla vita politica ed amministrativa del proprio territorio, utile ad integrare la via della democrazia rappresentativa con quella della democrazia diretta. Utile a riconoscere nel cittadino un protagonista consapevole e responsabile delle scelte relative alla sua comunità. Non può e non deve essere una mera pratica burocratica da espletare per un obbligo di legge, sotto lo spauracchio delle sanzioni che prevedono la revoca dello stesso 2% non utilizzato. Il bilancio partecipato è una cosa seria insomma. Bisogna crederci. Noi ci crediamo!

Attiva Misterbianco

tags: