Giù la maschera

Giù la MascheraA Roma un sindaco viene nominato capo del Governo, senza passare dal voto degli italiani ( ndr. la legge comunque lo permette e ovviamente non è motivo di modifica della costituzione) e governa nel bene e nel male ( più nel male che nel bene) una Nazione.

In Sicilia un sindaco, passando democraticamente dalle urne viene eletto presidente della Nostra regione e nel bene e nel male tra rimpasti ( 50 assessori in due anni record da guinness dei primati) e nomine a go go, sta governando nel bene e nel male( più nel male che nel bene), perdendo lungo il suo cammino, persone di altissimo livello, si cita tra tutti, Lucia Borsellino, Salvatore Calleri, Antonino Zichichi e tra qualche giorno forse anche Baccei Alessandro .

A Misterbianco un sindaco, snobbando le primarie del suo partito, (quelle primarie che sono state un fiore all’occhiello per il Partito Democratico, procedura questa invidiata da tutti i partiti nazionali, poiché ritenuta espressione della più alta forma di democrazia tra gli iscritti di un partito,) si autocandidava a sindaco, mentre il suo partito il PD, così come emerso dalle primarie i cui i titolari di quella tessera ( tanto amata, ma che con sofferenza in questi ultimi mesi ne hanno fatto rinuncia) candidavano il Dott. Massimo La Piana.

Una campagna elettorale nel 2012 , resa aspra per non utilizzare altri termini sicuramente più appropriati, da un solo candidato il sig. Di Guardo. A differenza degli altri due candidati a sindaco, il Dott La Piana e il Dott Condorelli ( quest’ultimo espressione delle forze del centro e del centro destra), che con educazione e garbo hanno improntato una campagna elettorale all’insegna del rispetto dei concorrenti, concentrandosi non sugli insulti , ma bensì sul programma e sulle tante cose da fare per migliorare il proprio paese. Le elezioni venivano vinte grazie alla nuova legge elettorale approvata dal signor Raffaele Lombardo con l’appoggio del PD, dal sig. Di Guardo Antonino. Nel corso della legislatura, tra sfiducia e dimissioni degli assessori , si stravolgeva il quadro politico uscito dalle urne.

La poltrona di v.sindaco, veniva assegnata all’acerrimo nemico, diventato il miglior amico per l'occasione, a un giovane che “ po beni do paisi” la occupava, sedendosi comodamente. L’ingrresso con tanto di tappeto rosso e con tutti gli onori di casa, si trasformava in uno tsunami all’interno del PD. Quel partito che si era visto umiliato nelle primarie, quel partito che era stato concorrente alla poltrona di primo cittadino, quel partito che aveva eletto nella sua lista un giovane di ottime qualità, quel partito che per tale motivo si era tenuto a debita distanza dalla maggioranza, formatasi con i risultati delle urne, nel pieno terremoto nel pieno tsunami, coll’ingresso in giunta dell’avversario acerrimo nemico di destra, invece di dare forza all’onda, invece di allungare quel ponte e rendere le sponde più distanti, faceva registrare addirittura un avvicinamento al “ sindaco sfiduciato”. Se prima le tessere venivano rispedite al mittente, oggi forse verranno gettate in uno di quei bidoncini colorati, posti sull’uscio di casa. In data 21 c.m il consigliere Cristian Vitrano apartenente a pieno titolo al Partito Democratico in seno al consiglio comunale , veniva eletto quale rappresentante dell’espressione di maggioranza , membro della consulta giovanile.

Atteso che il regolamento della Consulta giovanile stabilisce che in senso a tale organo, il consiglio comunale deve eleggere due consiglieri comunali rappresentanti equamente , la maggioranza e la minoranza, in virtù del fatto che la minoranza eleggeva il consigliere Alessandro Tenerello, del gruppo Vivi Misterbianco Libera e la maggioranza eleggeva invece il consigliere Cristian Vitrano, il consiglio chiedeva espressamente al consigliere Vitrano Cristian, (un giovane che alla pari di Alessandro Tenerello, che nutre la stima dell’intero consiglio comunale in quanto entrambi ritenute persone serie oneste E preparate e dalle ottime qualità politiche), di riferire alla luce del regolamento se questi era un consigliere di Maggioranza, se il PD come a Roma come a Palermo anche a Misterbianco applicava la regola del sindaco nominato capo di governo, di quel Matteo Renzi, dal twitter “ o sei maggioranza o sei fuori” . La risposta del consigliere Vitrano era quella di appoggiare “ABBASTANZA ” la maggioranza. Ma questo "abbastanza” è valido anche per i consiglieri Orlando e Puglisi, imbarcati dentro al PD? eletti quest'ultimi nella liste approntate dal sindaco di guardo ( concorrente al candidato sindaco del PD La Piana), o questi sono in toto, con Di Guardo? Il candidato Vitrano in campagna elettorale quale candidato sindaco appoggiava? L’abbastanza Di guardo, o in toto il contrapposto sindaco Massimo La Piana del PD ovvero suo partito.

I gruppi di minoranza Vivi Misterbianco Libera, Insieme per Misterbianco, Amo Misterbianco, Forza Italia, Misterbianco Libera, prendono atto che il “dentro fuori “ del suo Leader, a Misterbianco non vale, e si domandano se la segreteria regionale nella persona di Fausto Raciti, e la segreteria provinciale del PD nella persona di Enzo Napoli, condivide le scelte del loro rappresentate politico in seno al comune di Misterbianco, che è bene ricordarlo è il secondo comune per densità di popolazione e di votanti della provincia di Catania. Se dopo l’uscita dei ragazzi della maglietta arancione, a Misterbianco il PD non tiene conto del twitter del loro leader e preferiscono stare “ abbastanza” comodamente con un piede in due scarpe.

Forza Italia,Vivi Misterbianco Libera, Insieme per Misterbianco, Amo Misterbianco, Misterbianco Libera

tags: 

Commenti

Ma il PD fà parte della

Ma il PD fà parte della maggioranza oppure No? Nelle elezioni comunali del 2012 il candidato sindaco del PD era il Dott. La PIANA, avversario del Dott. Nino DI GUARDO. Come può oggi appartenenre alla maggioranza? Non si capisce davvero nulla...

a onor del vero il PD da

a onor del vero il PD da allora è cambiato molto, a tutti i livelli compreso quello locale. Anche il gruppo consiliare, oggi formato da tre consilieri, prima contava un solo eletto.

Pietro Santagati

Pagine