Sono 253 i “modi di dire della valle del basso Simeto” argutamente descritti dal prof. Turi Mancuso nel suo libro “Paternò e dintorni. Finìu a tri tubbi” presentato alla Biblioteca comunale di Misterbianco. E tanti altri citati in un brioso pomeriggio di cultura, costume e divertimento brillantemente condotto dal dott. Salvatore Urzì, medico vecchio amico dell’autore paternese che fu goliardico musicista e colto politico locale, prima di essere un apprezzato professore. Con gli efficaci interventi delle docenti Angela Rita Pistorio, Maria Mongiovì e Lella Condorelli, e i complimenti del sindaco Nino Di Guardo, dell’assessore Federico Lupo e della presidente della Commissione Cultura Fina Abbadessa.
“Modi di dire” - diffusi o meno noti - che coinvolgono in realtà l’intera Sicilia, non solo la città dell’autore, che nell’opera gradevolissima ha supportato ogni citazione con ricerche letterarie, linguistiche, storiche, antropologiche e scientifiche; “filoni” di antica saggezza dei nonni, concetti profondi lasciati dall’interpretazione e da simbologie. Linguaggi popolari di tutti i giorni e “universali”, di varie derivazioni, passati dalla lunga tradizione verbale e in parte ora perduti; con metafore, traslati e allusioni filosofiche; e la cultura, la sensibilità, la specificità di un popolo anche attraverso emotività, stereotipi di genere, pregiudizi, distorsioni. Un linguaggio trasferito dal mondo del “non scritto”, patrimonio da trasfondere ai giovani come valore aggiunto, storico e dello spirito.
La Sicilia
15/06/2019