Discariche "Non ci fermeremo"

Discarica MisterbiancoCon le copie delle due ultime denunce da lui presentate il giorno prima alla Procura della Repubblica, il sindaco Nino Di Guardo in sala Giunta pacatamente (ma con la consueta fermezza) ribadisce ancora una volta alla stampa le ragioni della “battaglia della vita” contro le due discariche a un passo dal centro abitato.

Una discarica chiusa da quattro anni, quella di contrada Tiritì, «dove per un quarantennio si è abbancato forse senza controlli di tutto e di più» e che va assolutamente bonificata e messa in sicurezza con le corrette e complete procedure previste dalla legge; l’altra, quella di contrada Valanghe d’inverno, aperta dal 2009 «con la sola autorizzazione regionale per inerti» scaduta e non rinnovata dal 2014 e che ha continuato a operare massicciamente grazie alle continue ordinanze emergenziali del governatore Crocetta arrivando ad abbancare più di mille tonnellate di rifiuti al giorno.

«Le nostre battaglie e gli impegni istituzionali ricevuti - dice Di Guardo - non possono essere dimenticati e vanificati. Solleviamo il problema, lavoriamo senza demordere, non intendiamo affatto rassegnarci, e ci rivolgiamo ancora una volta alla magistratura, che a differenza nostra ha il potere di intervenire. La discarica di Valanghe d’inverno è a una distanza ben inferiore a quella minima di 3 km dall’abitato (2 km dalle scuole) prescritta dalla legge, da 3 anni è priva di autorizzazioni e quindi per noi resta illegittima e abusiva e non può continuare ad operare; essa è destinata da tempo alla chiusura, e così dev’essere. A sua volta, la vecchia discarica dismessa di Tiritì continua ad emanare biogas in quantità enormi, e non vediamo ad oggi alcun avvio concreto della bonifica (eventualmente anche d’autorità) assicuratoci qui a dicembre da Crocetta. Tutto tace e non deve tacere, così non può continuare. Neanche dell’invio dei rifiuti all’estero ora si parla più, Crocetta parla ma non conclude, non si è più visto né sentito dopo averci promesso di tornare a metà gennaio scorso, e noi aspettiamo e vogliamo atti e fatti concreti. Ci auguriamo di cuore di avere al nostro fianco l’amministrazione e la comunità di Motta, per far marciare insieme una popolazione di 70 mila abitanti da lungo tempo e a tutt’oggi mortificata e avvelenata da questi problemi vitali».

I Comitati No discarica, rappresentati da Maria Caruso, ricordano a loro volta di aver già coinvolto la magistratura con esposti fin dal dicembre 2014, poi con le denunce sulla puzza per tutto il 2015 e per abuso d’ufficio (contro Crocetta e i commissari straordinari) nel febbraio 2016; tutto materiale confluito in un fascicolo su cui al legale non risulta alcuna richiesta di archiviazione. Confidando nella Procura della Repubblica, i Comitati intendono chiedere incontri al nuovo prefetto e ai due sindaci di Misterbianco e Motta S.Anastasia. foto

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
04/03/2017

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