Comunicato stampa Comitati No Discarica

No Discarica

  1. Cosa ci raccontano le dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale Nicolò Marino durante l’incontro del 22 settembre 2013, all’ex palazzo Esa a Catania, sulla Discarica di Motta S. Anastasia?

  • Intanto notiamo che le dichiarazioni sono in autentico stile “politichese”, segnato dal prendere tempo, dire e non dire, ridimensionare la portata di illegittimità e di gravi e diffusi problemi posti dalle comunità, non assumersi responsabilità che il mancato rispetto delle leggi gli faciliterebbero.

L’evidenza dei fatti e delle normative costringono l’assessore Marino a dire cheè chiaro che l’ampliamento è eccessivo”, che ha aperto “un’interlocuzione con i gestori della discarica, perché alcune cose non vanno e non possono proprio andare”, e che “passati i primi giorni di ottobre, emaneremo una circolare che imporrà delle prescrizioni ferree a tutte le discariche, soprattutto quelle private, in modo che in termini strettissimi dovranno dotarsi di un’impiantistica conforme alla legge”.

Ma l’assessore dice anche che quella dell’ampliamento è “un’autorizzazione che è stata rilasciata e che noi non possiamo revocare”.

Siamo ancora dinnanzi ad una inadeguatezza profonda rispetto alla tutela dell'ambiente, ai diritti e alla salute dei cittadini.

Il potere dei privati sembra avere ancora il sopravvento: non si vede infatti la vera discontinuità con il precedente governo Lombardo, che molti siciliani hanno sperato.

  1. Si deve alla lotta ostinata dei cittadini se almeno sono state riscontrate incongruenze nella gestione della discarica e si propone tra le righe un ridimensionamento dell'ampliamento e se l’assessore dice “Ho costituito una commissione d’inchiesta e adesso dovrò prendere alcune decisioni”.

  1. Aspettiamo i risultati della Commissione e le decisioni, ma le nostre richieste sono ferme e chiare:

- Chiusura e bonifica definitiva della discarica di Tiritì.

- Annullamento/Revoca dell’ampliamento di Valanghe D’Inverno.

- Previsione, nel Piano Regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, di una discarica localizzata in altro sito, distante dai centri abitati, adeguata per portata alle nuove direttive che muovono verso Rifiuti Zero.

Con queste richieste è, da anni, in corso una grande iniziativa complessiva dei comitati e delle comunità, fatta di incontri, dibattiti, raccolte di firme, richiesta di annullamento in autotutela, tre ricorsi al TAR avverso il Piano dei rifiuti che prevede l’ampliamento, due esposti alla Commissione Europea, coinvolgimento dei politici locali e dei parlamentari siciliani, iniziative via web, due manifestazioni popolari e un presidio per bloccare l’ingresso alla discarica. Promotori sono i comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia, ma anche il Comune di Misterbianco e i rappresentanti delle principali associazioni socio-assistenziali, culturali, del volontariato, dell’attivismo cattolico, delle forze sindacali, delle associazioni del Carnevale, delle istituzioni scolastiche del centro storico di Misterbianco, dei medici di famiglia.

  1. Sinteticamente raccontiamo ancora una volta la storia della discarica di Tiritì

  • La Discarica è incuneata tra due centri abitati e segna un territorio, da quaranta anni, con la sua eterna provvisorietà, crolli, chiusure, conflitti d’interesse, fetori. Alcune parti di Misterbianco sono distanti meno di 500 metri e poco più Motta S.Anastasia: violente ondate di miasmi fetidi investono i due comuni.

  • L’“ampliamento”, rilasciato da Lombardo nel 2009, prevede una discarica di 2,5 milioni di metri cubi e cioè una discarica triplicata rispetto ai vecchi impianti, (le Direttive comunitarie impongono una valutazione globale e complessiva, senza artificiose segmentazioni dell’impianto in lotti o vasche).

  • Il procedimento per il rilascio dell’A.I.A. è illegittimo per la carenza di una adeguata istruttoria, infatti L’AIA e’ stata rilasciata in violazione del principio di prossimita’ e di autosufficienza degli ATO; il Dlgvo 152/2006 stabilisce che la realizzazione o l’ampliamento di una discarica deve corrispondere alle esigenze dell’Ambito Territoriale Ottimale in cui è collocata. L’autorizzazione, sovradimensionata rispetto all’ATO, è, quindi, emessa in violazione di legge.

  • E ancora: come può esserci una discarica incuneata tra due grossi centri abitati, quando la legislazione siciliana stessa stabilisce una distanza di cinque chilometri?

  • E, ancora: il sito su cui ricade la discarica è classificato a rischio frana “R 2”, ricade all’interno del P.A.I., con pericolosita’ P2 e nelle immediate vicinanze del torrente Rosa. Il 6 aprile 2013 la Guardia di Finanza ha sequestrato l’impianto di tubazione della discarica per gli accertati sversamenti di percolato prodotto dai rifiuti nei torrenti “Rosa” e “Cubba” e nel sottosuolo della valle “Sieli”.

  • Nel tempo, da più parti è stato posto il problema del cosiddetto “conflitto d’interessi”, per la contemporanea gestione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti da una parte e l’impianto di smaltimento degli stessi dall’altra, in capo alla società Oikos. Certo che, in un settore così delicato, la trasparenza, rispetto a quantità e qualità sversate in discarica, non trova limpide garanzie in quella contemporanea gestione.

  1. Se quello che impropriamente viene definito “ampliamento” venisse considerato legittimo e inserito nel Piano Regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, un mostro ecologico segnerebbe il futuro di due comunità.

  1. Nelle more della definitiva localizzazione, è importante anche sapere che non esiste alcuno stato di necessità o di emergenza che giustifichi l’utilizzo dell’ampliamento della discarica di Motta Sant’Anastasia. I comuni serviti dalla discarica di Motta potrebbero conferire nel sito di Coda Volpe a Lentini gestito dalla Sicula Trasporti S.r.l., disponibile a riceverli. Un sito distante dai centri abitati, tecnologicamente avanzato, con una capacità di abbancamento tale da consentire la realizzazione in tempi ragionevoli di impianti alternativi.

  1. Chiudiamo con un quesito che poniamo innanzitutto a noi stessi: se le istituzioni continueranno il loro lungo balletto, quali strade prenderà la protesta dei cittadini?

 

Misterbianco – Motta S. Anastasia, 24, settembre, 2013

Per il coordinamento “No Discarica” di Misterbianco e Motta S. Anastasia

Margherita Aiello, Josè Calabrò, Maria Caruso, Paolo Conti,

Danilo Festa, Santo Gulisano, Massimo La Piana

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