Ato3: Riparte la raccolta, ma non basta

Simeto Ambienteda lasicilia.it
La situazione rientra lentamente nella
normalità, ma solo in parte. Risolto il
problema stipendi per i circa 500 operatori
ecologici del Consorzio Simco (il
completamento del salario è arrivato
con la consegna dell’assegno circolare
rilasciato da Simeto-Ambiente), resta
da risolvere la questione emergenza
rifiuti.

I lavoratori da ieri hanno ripreso regolarmente
a lavorare, ma per loro appare
quasi impossibile eliminare le tonnellate
di rifiuti sparse per strada. Ieri in
molti Comuni i cassonetti apparivano
svuotati, ma tutto attorno restavano i
cumuli: una situazione paradossale.

La situazione è catastrofica nei Comuni
di San Giovanni la Punta, Tremestieri
Etneo, Nicolosi, Pedara, e Adrano.
Qui è necessario, come evidenziano i
sindacati, un intervento straordinario
per eliminare i sacchi di immondizia,
ma dal Consorzio Simco non è stato
deciso ancora nulla su questo punto.
Sembra che non tutte le aziende facenti
parte del Consorzio siano disposte
a pagare gli straordinari. E così, mentre
si raccoglie l’immondizia dai cassonetti,
quella accumulatasi nelle ultime due
settimane sulle strade dell’hinterland
resta lì, a marcire.
«Probabilmente già domani (ndr, oggi
per chi legge) ci incontreremo per
decidere cosa fare - evidenzia il presidente
del Consorzio, Concetta Italia -.
Dobbiamo riunirci e vedere quali azioni
intraprendere. Il lavoro straordinario
ha un costo e per noi è una spesa. Per
poterlo fare è necessario che ci venga
riconosciuto da Simeto-Ambiente».
Intanto, si guarda con preoccupazione
al prossimo 15 aprile, quando si dovranno
pagare gli stipendi di marzo. A
oggi non ci sono notizie su come trovare
le somme necessarie. Un occhio
guarda a Serit, mentre l’altro è rivolto a
Palermo, alla Regione Siciliana, che ha
annunciato la possibilità di ricorrere al
fondo di rotazione.
I lavoratori, con le assemblee sindacali,
hanno perso circa venti ore d’attività
lavorativa che saranno ovviamente
decurtate dalla busta paga. Lo straordinario,
tra l’altro, consentirebbe di
rientrare, almeno in parte, dalle somme
perse nel periodo dello stato d’agitazione.

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