Ancora rifiuti sulla rotta per Misterbianco

discaricaNonostante l’Assemblea Regionale Siciliana ne abbia bloccato l’ampliamento, ancora continua la vergogna di rifiuti che vengono riversati nella discarica di Tiritì. Questa nuova invasione mi fa presagire che la comune lotta dei due agglomerati urbani (Misterbianco e Motta S.Anastasia) si fa dura per scongiurare l’aggravarsi della salubrità dei luoghi e la salute dei cittadini.

Il governo regionale, intanto, colpevolmente temporeggia a pronunciarsi sulla revoca delle autorizzazioni per l'ampliamento della discarica, ma c’è anche da rilevare l’incauta disattenzione della pubblica amministrazione locale, rivelatasi inefficiente a reclamare per i ritardi delle opportune bonifiche del sito che nel frattempo potessero, se non eliminare, almeno alleviare i danni d’inquinamento del territorio.

Ricordo che identiche circostanze avemmo a subìre nell’Ottobre 2006, quando i “pontificatori” corregionali di allora (Cuffaro, Lombardo e Leanza) giocavano a rimpiattino, fingendo di ignorare che una nave di rifiuti si dirigesse sulla rotta per Misterbianco a scaricare una montagna di rifiuti.

Soltanto dopo arrivava la notizia che ad autorizzare lo sbarco dei rifiuti in Sicilia fosse stato il governatore Cuffaro. E gli improvvisati “Masaniello della giunta Caruso”, configurati negli “arditi” suoi amministratori pro tempore di centrodestra, si affrettavano a far rientrare l’allarme, sospendendo il demagogico presidio della loro parata di apparenza. Di quei rifiuti poi non si seppe più niente se fossero stati scaricati in clandestinità nella discarica o riversati direttamente nel nostro mare.

Oggi mi si ridesta ancora il sospetto che qualche “fan-politico” antidiscarica scenda in campo unendosi al coraggioso comitato NO Discarica per carpire una bandierina da appuntarsi al petto nel tentativo demagogico di far dimenticare che per anni è rimasto seduto all’ARS in sostegno del governo Lombardo senza nulla profferire ed oggi si atteggia paladino a difesa dell’ambiente.
Servono, dunque, quelle forme di presidio civico contro l’inerzia e le reali responsabilità, ma occorre soprattutto che i Sindaci, quali responsabili delle emergenze sanitarie o di igiene pubblica dei Comuni limitrofi alla discarica inquinante, nonchè gli Organismi Istituzionali preposti all’emergenza rifiuti sappiano con risolutezza emanare tutte le ordinanze necessarie e denunciare le malefatte o inefficienze, accompagnate da opportune proposte che servano ad arginare una situazione ambientale di criticità di tutta la gestione del ciclo dei rifiuti: da quello programmatico a quello gestionale e sanitario, per finire a quello di eventuali reati di attentato criminale all’ambiente e alla cittadinanza... La storia, dunque, non è ancora finita.

Enzo Arena
www.webalice.it/arenavincenzo

tags: