«Non sono una persona violenta ma vittima di un'ingiustizia»

arrestoUn giudizio di «marito violento» che non accetta. E non si rassegna a quella condanna con rito abbreviato del Giudice per le udienze preliminari di Catania, confermata dalla Corte d'appello in questi giorni, a due anni di reclusione, senza sospensione della pena. Così, un 59enne di Misterbianco, già da un anno ai domiciliari, deve scontare altri 12 mesi.

«Io sono vittima di un'ingiustizia - dice - queste due sentenze mi hanno tolto la dignità di uomo e di marito. Non le posso accettare e continuerò la mia battaglia affinché sia riconosciuta la mia innocenza».

Durante il processo sarebbero emersi episodi di maltrattamenti e violenza. Già in primo grado è stato evidenziato che «l'uomo teneva abitualmente e con frequenza comportamenti violenti contro la moglie, sia verbali che fisici, picchiandola, denigrandola, minacciandola e creando un clima di paura». Una versione dei fatti che il 59enne non accetta: «Io ho conosciuto mia moglie all'età di 7 anni, siamo cresciuti insieme. Certo, ci sono state delle tensioni e dei litigi, ma da qui a parlare di maltrattamenti e violenza è troppo. Non sono una persona violenta. Mi conoscono tutti e queste cose contrastano con il mio modo di essere. Il paradosso è che chi ha commesso vere violenze è fuori e io mi ritrovo chiuso senza avere fatto nulla».

Vittorio Fiorenza
La Sicilia
13/11/2014

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